“Trovatele assolutamente”. Due donne scappano dalla quarantena del Coronavirus

13 Febbraio 2020 - 13:08

“Trovatele assolutamente”. Due donne scappano dalla quarantena del Coronavirus

Due donne russe che si trovavano in isolamento per una possibile infezione da coronavirus dopo un viaggio nella regione cinese di Hainan sono fuggite dai rispettivi ospedali (a Samara e a San Pietroburgo) per le cattive condizioni in cui versavano le strutture, per la paura di essere contagiate e perché i medici erano poco cooperativi. Una donna è scappata dalla finestra, mentre l’altra ha manomesso una serratura elettronica.

La prima donna, che sul social network utilizza il nickname GuzelNeder, ha raccontato di essere giunta all’ospedale di Samara, città sulla riva del Volga, perché il figlio ha avuto tosse e febbre (37,3°) al rientro da un viaggio di famiglia in Cina.

Presso la struttura madre e figlio sono stati sottoposti a test e messi in quarantena in attesa degli esiti. I giorni passavano e il risultato non arrivava così, quando la donna ha cercato di ottenere informazioni, avrebbe riscontrato solo ostruzionismo da parte del personale medico. Era inoltre preoccupata delle procedure lassiste dell’ospedale, il personale sarebbe andato nell’area di isolamento senza maschere e avrebbe gettato gli indumenti protettivi sul pavimento.

Il dottore, interpellato dal marito della donna, ha detto che madre e figlio dovevano essere trattenuti per 14 giorni anche con il test del virus negativo. E così ecco è scattata la fuga. “Non c’era uscita per noi se non quella di lasciare l’ospedale senza autorizzazione, attraverso la finestra”, ha detto Guzel. La polizia l’ha successivamente interrogata a casa, ma non sono state riportate accuse.

L’altra donna fuggita, Alla Ilyina, ha scritto in un post su Instagram spiegando di aver avuto mal di gola diversi giorni dopo il ritorno da Hainan. Ha quindi chiamato i servizi di emergenza e i medici l’hanno portata in ospedale per i test del coronavirus, promettendo di lasciarla andare dopo 24 ore.

Il giorno dopo le è stato comunicato l’esito negativo, ma che doveva comunque rimanere in quarantena per due settimane. “Tutti e tre i test hanno dimostrato che ero completamente in salute, quindi perché diavolo dovevo sottopormi alla quarantena?”, ha scritto la donna, che ha poi detto al giornale Fontanka che la sua stanza di isolamento era terribile: niente libri, niente shampoo, niente Wi-Fi, un cestino della spazzatura che non era mai stato svuotato.