È il 19 novembre quando Sonia Zattini riceve la notizia che il marito è morto.
Cristino Trapani era detenuto nel carcere di Scutari in Albania, è morto a Tirana secondo il referto medico per un arresto cardiaco.
Sessantaquattro anni, di professione camionista, era stato arrestato con l’accusa di produzione e traffico di stupefacenti.
Condannato nel 2022 a otto anni di carcere, stava scontando la pena ma dallo scorso ottobre le sue condizioni di salute erano peggiorate, rendendone necessario il ricovero all’esterno della casa circondariale e infine il trasferimento in una struttura della capitale, Tirana, dove è deceduto in attesa di essere operato.
Venerdì si sono tenete le esequie a Ceccano, in provincia di Frosinone, paese natale dell’uomo.
Ma qui, durante la funzione funebre, a sentirsi male è stata la moglie Sonia Zattini.
La donna, sessantatré anni all’arrivo del feretro si è accasciata in terra di fronte alla Chiesa di Santa Maria al Fiume, immediatamente soccorsa e trasferita in ospedale, purtroppo per lei non c’è stato nulla da fare.
Ieri si sono tenuti i funerali di Sonia Zattini, il giorno successivi a quelli del coniuge che non aveva più potuto salutare neanche durante le settimane prima della morte.
“Ha camminato, come dice il salmo, in una valle oscura. La voglia di vivere e le prove sono divenute sempre più pesanti per lei, soprattutto negli ultimi tempi. Sonia era una donna umile, buona, pensava sempre prima agli altri e poi a sé stessa. Siamo tutti consapevoli delle fatiche di Sonia. Voleva entrare nel santuario da sola con la bara del suo sposo, ma non ha retto al troppo dolore che aveva”, così al termine dell’omelia il parroco della chiesa di Ceccano. La coppia lascia due figli.