Un bambino di tre anni è morto annegato nella piscina di un centro sportivo a Roma, nella serata di ieri, durante una festa.
Hanno trovato il cadavere del bambino intorno alle 20, dopo che si era allontanato dal gruppo e sfuggito dalla vista degli adulti.
Il bambino, originario della Costa d’Avorio, è caduto nella piscina dopo aver scavalcato la recinzione.
Nonostante i tentativi di rianimazione, praticando il massaggio cardiocircolatorio, il bambino è stato dichiarato morto quando il personale sanitario è arrivato sul posto.
L’incidente è al centro di un’indagine condotta dai carabinieri di Roma Centocelle e dal Nucleo operativo della compagnia di Roma Casilina.
Gli investigatori hanno ascoltato testimonianze da parte degli adulti presenti e del personale del centro sportivo.
Sono intervenuti anche i rappresentanti della Asl per gli accertamenti di competenza e hanno sequestrato l’area della vasca per ulteriori verifiche.
Questo tragico episodio richiama alla mente un caso simile avvenuto l’anno scorso, quando un bambino di quattro anni annegò in una piscina per adulti in provincia di Viterbo, dopo essersi allontanato dal gruppo e caduto in una vasca.
Tragedie come queste richiamano l’importanza della sicurezza e della costante supervisione quando si tratta di bambini e piscine. È fondamentale che gli adulti responsabili si prendano cura dei bambini in modo attento e vigile durante le attività in acqua. Le recinzioni e le misure di sicurezza devono essere rigorosamente seguite per prevenire incidenti così devastanti. È altresì importante promuovere la consapevolezza sui pericoli delle piscine e sull’importanza delle precauzioni appropriate.
Queste tragedie ci ricordano quanto sia cruciale educare le persone su come evitare incidenti in acqua e fornire loro le competenze necessarie per agire in caso di emergenza. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di proteggere la vita dei nostri bambini e prevenire futuri incidenti simili.
fonte: Fanpage
