Si ritorna a parlare della tragedia del Natisone: le famiglie delle vittime hanno richiesto un risarcimento di 3 milioni e 700mila euro.
È questa la richiesta dei familiari di Bianca, Patrizia e Cristian, morti l’anno scorso durante la piena del fiume Natisone. L’istanza è stata presentata al Ministero dell’Interno e all’Azienda regionale di coordinamento per la salute. Il senso del risarcimento risalirebbe ai danni patrimoniali e non, biologici e morali arrecati alle famiglie.
Ad essere imputati sono i tre vigili del fuoco e l’infermiere Sores coinvolti nel processo. Secondo l’avvocato delle famiglie il danno prevede la responsabilità solidale del dipendente pubblico e dell’ente di appartenenza, che per i vigili del fuoco è il ministero dell’Interno, mentre per l’infermiere Sores è l’azienda regionale di coordinamento per la salute, ARCS.
Queste le parole dell’avvocato: “La sofferenza dei genitori è stata amplificata dall’agonia prolungata. I giovani sono morti per annegamento dopo oltre 40 minuti di attesa dei soccorsi, e le famiglie hanno vissuto questi interminabili momenti di angoscia quasi in diretta televisiva. Ciò ha causato loro un trauma psicologico ancora più profondo”.
La divisione dei risarcimenti danni sarebbe così disposta: per la famiglia Cormos è stato chiesto un totale di un milione 269mila euro, per la famiglia Doros un milione e 200mila euro, e un milione e 243mila euro per la famiglia Molnar. In totale tre milioni e 700mila euro. Le cifre sono state calcolate secondo giurisprudenza in materia.
Fonte: RaiNews