Matteo Dal Molin, dopo aver mangiato un tenerissimo pezzo di filetto di cervo, muore soffocato. Un boccone di traverso e in una manciata di secondi Matteo ha iniziato a dare segni di
soffocamento e poi ha smesso di respirare. Il dramma davanti agli occhi della compagna Irene con la quale stava cenando.Quella che doveva essere una tranquilla cena si è trasformata in una disgrazia.
La disgrazia è avvenuta l’altra sera al ristorante Chiesetta del Muccion, in contrada Chele sulle colline di Valdagno (Vicenza), tra i locali più rinomati della vallata. La vittima è Matteo Dal Molin, 49 anni.
Lavorava al pub La Pecora Nera di San Quirico di Valdagno e abitava nella frazione valdagnese di Maglio di Sopra. Quella che doveva essere una serata di relax e spensieratezza, a
cena assieme alla compagna, si è tramutata invece in improvvisa tragedia quando è stato servito il secondo.Nonostante i soccorsi immediati, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
L’uomo ha optato per un piatto di selvaggina. Ha iniziato a mangiare e improvvisamente, hanno raccontato i presenti, si è alzato in piedi, incapace di respirare, sbiancando in
volto e perdendo i sensi di lì a poco. Un cliente, seduto a un tavolo vicino a quello di Dal Molin, ha immediatamente constatato che al 49enne era andato di traverso un boccone.
Ha quindi iniziato a praticargli la manovra di Heimlich per fargli espellere ciò che gli impediva di respirare. È una tecnica che può aiutare a far liberare le alte vie
aeree da un corpo estraneo, come un boccone di cibo. È intervenuta anche un’infermiera che, a sua volta, ha ripetuto la manovra che consiste nel cingere le braccia da dietro intorno
ai fianchi, mano piegata con il pugno chiuso posizionata contro l’addome mentre con l’altra si compiono una serie di rapide e profonde spinte nella zona tra lo sterno e l’ombelico.
Ma anche questo secondo intervento di primo soccorso non ha portato all’esito sperato. Intanto, anche i titolari avevano dato l’allarme alla centrale operativa del 118 del Suem
per chiedere l’intervento di un’ambulanza che è partita dall’ospedale di Valdagno. Il personale medico, una volta arrivato, ha insistito per decine e decine di
minuti nelle manovra rianimatorie ma alla fine ha dovuto arrendersi e dichiarare il decesso del 49enne. Nel locale sono intervenuti anche i carabinieri di Valdagno e il
magistrato di turno ha disposto il nulla osta alla sepoltura mettendo la salma a disposizione dei famigliari. Inoltre i militari dell’Arma hanno accertato che nella disgrazia non c’è stato coinvolgimento di terzi.