Un’indagine condotta dalla Procura di Trapani ha portato all’esecuzione di ben venticinque misure cautelari e interdittive su altrettanti agenti penitenziari del carcere Pietro Cerulli. I poliziotti sono accusati a vario titolo e in concorso di tortura, falso ideologico e abuso d’autorità. Dei 46 indagati totali, al momento undici di questi sono agli arresti domiciliari e quattordici sospesi dal pubblico ufficio.
L’inchiesta ha preso il via contestualmente al gran numero di denunce effettuate tra il 2021 e il 2023 dai detenuti della casa circondariale trapanese. I carcerati lamentavano abusi perpetuati dagli agenti penitenziari nei luoghi dell’edificio privi di telecamere di sorveglianza. Le attività investigative hanno fatto emergere la grave condotta vessatoria delle guardie e la loro diffusa rete di maltrattamenti e violenze verbali e fisiche, reiterate nel tempo.
Secondo il procuratore di Trapani, Gabriele Paci, “nel reparto blu, oggi è chiuso per carenze igienico sanitarie, venivano portati i detenuti in isolamento, con problemi psichiatrici o psicologici, e che subivano violenze e torture. Alcuni agenti agivano con violenza non episodica ma con una sorta di metodo per garantire l’ordine”. Il gip Giancarlo Caruso ha descritto anche il tipo di barbarie che gli agenti effettuavano sui prigionieri. “A volte i detenuti venivano fatti spogliare, investiti da lanci d’acqua mista a urina e praticata violenza quasi di gruppo, gratuita e inconcepibile”.
Il procuratore si è infine espresso sullo stato di degrado e stress in cui versa l’ambiente del carcere di Trapani, sottolineando tuttavia che “questo non legittima assolutamente le violenze”.
Fonte: ANSA; TgCom 24
Per restare aggiornati sulle ultime novità di Gossip, Politica, Cronaca e Attualità non ti resta che consultare il nostro canale WhatsApp e ricevere gli aggiornamenti: https://whatsapp.com/channel/0029Va98j39A2pLCrvzsr50C
Consulta il nostro sito http://retenews24.net
