Non è stata condannata all’ergastolo Alessia Pifferi, la 40enne che nel luglio 2022 lasciò morire di stenti la figlia di 18 mesi abbandonandola da sola in casa per una settimana. La sentenza della Corte d’Assise d’appello di Milano ha ridotto la pena a 24 anni di reclusione, con l’esclusione dell’aggravante dei futili motivi e il riconoscimento delle attenuanti generiche.
L’appello smentisce dunque quanto sentenziato in primo grado. La donna era infatti stata condannata all’ergastolo per omicidio volontario aggravato da futili motivi e vincolo di parentela. Decisa la posizione dell’accusa, che in aula ha dichiarato che Alessia “Pifferi ha lasciato la figlia in condizioni disumane. […] La bambina ha sofferto per cinque giorni e mezzo nel caldo di luglio a Milano, senza cibo, acqua, aria condizionata e con le finestre chiuse”. La sentenza ha lasciato delusa la requisitoria, la quale aveva chiesto il massimo della pena per la 40enne. Alessia Pifferi, inoltre, era stata ritenuta pienamente in grado di intendere e di volere al momento dei fatti, nonostante l’insistenza della difesa su un presunto ritardo mentale della donna.
Amareggiati anche i familiari della Pifferi, costituitisi come parte civile. “Ma dov’è la giustizia” ha detto in lacrime la sorella Viviana.
Fonte: Fanpage.it
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