A Pila, in provincia di Perugia un veicolo ha attirato l’attenzione di una pattuglia in strada Settevalli. Dentro una donna seduta sul lato passeggero col figlio in braccio che tentava di
fuggire dalle grinfie del marito violento. Stava cercando di aprire la portiera e scendere dal mezzo ancora in movimento. Secondo quanto reso noto dalle autorità, i poliziotti a bordo
della volante hanno notato la scena mentre transitavano sul senso opposto di marcia. Gli agenti si sono subito lanciati all’inseguimento della vettura. Alla vista della pattuglia, l’uomo al
volante ha accelerato bruscamente e ha attraversato un incrocio nonostante il semaforo rosso. La sua corsa è terminata pochi metri più avanti, nei pressi del cimitero di Pila,
dove è stato raggiunto dalle forze dell’ordine. Scesa finalmente dalla macchina del suo aguzzino, la donna si è presentata davanti agli agenti con un evidente segno di contusione al
volto. Poi, ancora spaventata e tremante, ha riferito loro di essere stata picchiata dal marito. Ascoltato dai poliziotti in centrale, l’uomo ha respinto le accuse e si è difeso
sostenendo che la moglie stesse semplicemente tentando di trattenere la portiera difettosa per impedire che questa si aprisse. L’uomo è stato quindi arrestato con l’accusa di
maltrattamenti e percosse nei confronti della moglie. Quest’ultima, invece, dopo aver ricevuto le cure da parte dei sanitari del 118, è stata trasferita insieme al figlio in un
centro di accoglienza. La versione dei fatti fornita dal 48enne non ha ovviamente convinto gli agenti. I sospetti si sono rivelati fondati: in base alle verifiche
effettuate sull’auto del fuggitivo, è emerso che lo sportello funzionava regolarmente e che non vi fosse nessun guasto.