“Domani sì, adesso no”. Possiamo usare una vecchia canzone di Vasco Rossi per sintetizzare lo scenario tennistico italiano e il relativo 2020. E’ stata una stagione in chiaroscuro in cui era atteso e invece è mancato l’acuto.
Ma a salvare il bilancio dell’anno appena concluso e renderlo comunque positivo si devono registrare i tanti passi in avanti fatti da quelle giovani promesse che poco per volta stanno diventando solide realtà.
Se Fognini e Berrettini hanno deluso le aspettative dopo i bei risultati del 2019 ci possiamo consolare con l’esplosione di Sinner e Musetti, i più promettenti della pattuglia che affronta un 2021 di grandi attese.
La vittoria di Fognini a Montecarlo nel 2019 e la semifinale slam di Berrettini a New York, oltre ai diversi successi nell’anno lasciavano presagire un 2020 ancora migliore. E invece proprio dalle nostre due punte di diamante sono arrivate le maggiori note stonate.
Discorso totalmente opposto invece per quanto concerne i tennisti che saranno i futuri protagonisti. In questo caso da Sinner a Musetti l’Italia può sorridere con un parterre di giovani promesse che rappresentano un’ottima base per l’avvenire.
Nota a parte, e un plauso a Lorenzo Sonego, autore di una buona stagione impreziosita dal successo contro Djokovic. A fine 2020 abbiamo 8 azzurri nei primi 100, comunque un ottimo risultato.
Andiamo ad analizzare la stagione dei principali tennisti azzurri. Berrettini ha chiuso la stagione al numero 10 in virtù del fatto di poter mantenere i punti accumulati nel 2019. Matteo ha come migliore risultato gli ottavi agli Us Open.
Parigi non gli ha portato fortuna viste le sconfitte al Roland Garros contro Altmaier e a Bercy contro Giron, risultato che ne ha compromesso la partecipazione alle Atp Finals di Londra.
Male anche a Roma battuto dal norvegese Ruud. Voto 5. Fognini: non aveva iniziato male arrivando agli ottavi agli Australian Open battuto da Sandgren, arrivato a sua volta a un passo dalla vittoria contro Federer.
Ma poi sono arrivate solo sconfitte e una sola vittoria. Anno orribilis e sfortunato per Fabio (attualmente è al numero 17) chiuso poi con l’ennesima tegola, ovvero la positività al covid-19. Voto 4.
Sonego: terminata la stagione col best ranking al numero 33, Lorenzo può ritenersi soddisfatto del suo 2020, anche se alla fine resta a mani vuote, non avendo vinto un torneo come accaduto nel 2019 sull’erba di Antalya.
Partenza lenta ma recupero con gli ottavi a Parigi, e quel torneo di Vienna che ricorderà a lungo: eliminato da Bedene nelle qualificazioni, poi ripescato sino in finale battendo Hurkacz, Djokovic ed Evans prima di cedere allo scatenato Rublev. Voto 7,5
Sinner: è la stagione che lo ha consacrato al grande tennis e messo sotto i riflettori. A soli 19 anni ha battuto diversi top ten come Goffin e Tsitsipas, giocato alla pari con Nadal nei quarti di Parigi e vinto il suo primo torneo Atp a Sofia.
Su di lui sono riposte le maggiori speranze del tennis italiano per i prossimi 10 anni. Chiusa la stagione al numero 37, lo aspettiamo nel 2021 almeno nei 20 con il sogno top ten. Voto 9.
Infine poche battute per le buone stagioni di Travaglia (74) e Caruso (76). Positivo anche il rientro nel 100 di Cecchinato (80) e Mager (99) che ha disputato un grande torneo in Brasile battendo Dominic Thiem e perdendo solo in finale dal cileno Garin.
Uscito dai 100 dopo tanti anni Andreas Seppi (105), ultima menzione è per l’altra promessa del tennis azzurro, Lorenzo Musetti che ha chiuso alla posizione 128. Per stile ed eleganza è considerato uno dei migliori talenti del circuito.
in questo 2020 si è segnalato a Roma dove ha battuto Wawrinka e Nishikori, e a soli 18 anni ha prospettive per un grande domani. Domani sì adesso no, non ancora…
Antonio Procopio