“Saman è morta e si trova in Italia”.
A rivelarlo ,è il miglior ,
amico, della 18enne pakistana ,
nel corso ,del programma televisivo “Fuori dal Coro”.
Secondo ,quanto dichiara ,il giovane sarebbe stata Nazia Shaheen,
madre di Saman, a confermare ,
la pista delittuosa spiegando ,
che a uccidere ,la figlia sia stato
“suo zio”.
Ora, si cerca il corpo della ragazza ,
nel fiume Po.
La confessione della mamma di Saman
Saman “è morta”.
Lo avrebbe confidato ,a un amico ,
della 18enne Nazia Shaheen che, assieme al marito Shabbar Abbas, è ritornata in Pakistan .
Dopo che ,il tribunale di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo ,con l’ipotesi ,
di reato per omicidio premeditato ,
e occultamento di cadavere.
Secondo gli inquirenti emiliani, infatti, entrambi i coniugi ,
avrebbero avuto un ruolo ,
nella pianificazione del delitto.
Anche se, precisano nelle pagine del faldone giudiziario, a uccidere la ragazza ,sarebbe stato lo zio Danish Hashnain .
Coadiuvato nelle successive operazioni, di seppellitura , della salma ,
dai due cugini della ragazza, Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq.
In una chat con la giornalista di “Fuori dal Coro”, l’amico di Saman,
avrebbe confermato ,la pista ,
delittuosa sostenendo, di avere raccolto la confessione di Nazia Shaheen ,
sul drammatico esito della vicenda.
“Seppellita in Italia”
L’indiscrezione raccolta ,dalla redazione del programma ,
di Rete 4, avvalora anche l’ipotesi dell’occultamento di cadavere,
già suffragata ,da numerosi elementi indiziari.
In primis, il video in cui si vedono alcuni membri del clan Abbas , verosimilmente i due cugini ,
e lo zio coinvolti nelle indagini.
Aggirarsi nelle campagne di Novellara, con tanto di attrezzi agricoli ,
al seguito (una pala, un secchio, un piede di porco e un telo azzurro),
la sera precedente al delitto.
Poi ci sono le dichiarazioni di Alì,
il fratello minore di Saman,
che avrebbe confermato, la dinamica omicidiaria attribuendo ,
allo zio Danish la paternità del delitto.
Il 16enne, ritenuto un teste “attendibile”, ha precisato ,
nel corso dell’interrogatorio che Hashnain ,si sarebbe offerto ,di traslare il cadavere a Guastalla e,
se necessario, di farlo “a piccoli pezzi”.
La rivelazione dell’amico di Saman rafforza il quadro probatorio.
La salma della giovane pakistana, a detta del ragazzo, si troverebbe “in Italia”, motivo per cui ,le ricerche saranno estese anche al fiume Po.
Ma c’è chi giura che la 18enne sia “ancora viva”.
Si tratta di un altro parente ,
degli Abbas che punta il dito contro i media italiani: “solo bugie”, dice.
La verità sembra ancora molto lontana, ma il movente resta certo: un delitto d’onore.
Sarebbe da appurare, se la madre ha agito ,allora ,spontaneamente,
o costretta a mettere ,in atto ,
quella parte, che ha convinto ,
la figlia a ritornare in famiglia ,
e fare una fine orrenda.
In entrambi i casi colpevole, potrebbe avere una minima attenuante, se indicasse realmente ,chi ha ordito ,
la trappola.
Le sue responsabilità comunque non gliele toglie nessuno.