Napoli, 09 agoato- Si suicida un quarantenne nel carcere di Poggioreale.
I Garanti Samuele Ciambriello e Pietro Ioia: “ogni suicidio ci ricorda che il carcere è lo specchio della società, una sconfitta della società e delle Istituzioni”.
Francesco Iovine, 43 anni, detenuto per piccoli reati con fine pena 2024, si è suicidato domenica pomeriggio nel reparto
SAI ( Servizio Sanitario Integrato) del carcere di Poggioreale.
Siamo al quarto suicidio in Campania dall’inizio dell’anno.
Lo rendono noto il Garante Campano dei detenuti Samuele Ciambriello e quello comunale Pietro Ioia, che in mattinata si
sono recati al carcere di Poggioreale al secondo piano del reparto SAI dove è avvenuto il suicidio: “Francesco era entrato
nel novembre 2021 a Poggioreale nel reparto per gli ammalati: era anoressico, pesava 43 kg. Durante la sua permanenza
più di una volta era stato portato per visite specialistiche al Caldarelli. Rifiutava spesso la nutrizione parenterale.
Questo drammatico evento ci ricorda che il carcere è lo specchio della società. Ogni suicidio in carcere è una nostra sconfitta,
una sconfitta della società e delle Istituzioni a vari livelli. Occorre prevenire, intervenire prima, rilevare eventuali segnali di disagio e
sofferenza emotiva in correlazione con un rischio suicidario. Intanto il carcere uccide. Continua il malinteso populista della
certezza della pena e della certezza della galera. Domenica pomeriggio, mentre soccorrevano Francesco, dal carcere hanno
chiamato il 118: l’autoambulanza è arrivata dopo 40 minuti”. Così commentano i garanti Ciambriello e Ioia.
Il magistrato di turno si è recato domenica stessa al carcere di Poggioreale. La salma è stata portata al II Policlinico per l’autopsia.
Il Garante campano Ciambriello così conclude: “in una Regione che conta 6.660 detenuti, di cui ben 2.181 sono a
Poggioreale, la mancanza di educatori (in regione ce ne vorrebbero 105 ma ce ne sono solo 70 e a Poggioreale ne sono previsti 19 ma ce ne sono solo 9), si affianca alla
mancanza di medici di reparto, di figure sociali di psicologi e psichiatri. Oggi a Poggioreale per più di 2000 persone era
presente un solo psichiatra. Questo dimostra che il Ministero della giustizia ed il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria, vivono la “politica dello struzzo”. Una politica cinica e pavida, spesso incompetente ed opportunista: non parla
nei suoi programmi né di giustizia, né di carceri, ed i segretari di partito restano con il pallottoliere a fare i loro conti. Faccio un
appello alla magistratura di sorveglianza, sia per i permessi premio, sia per le misure alternative, anche per evitare ulteriori
tragedie come quelle di Francesco, va inoltre segnalato che ci sono 1122(sui 6.660 detenuti in Campania) detenuti in attesa di giudizio, anche per reati non gravi.
C’è dunque un abuso della misura cautelare in carcere”.