Spunta una nuova suggestione per il Festival di Sanremo 2025: Roberto Benigni sarebbe pronto a calcare per la sesta volta il palco dell’Ariston in qualità di ospite speciale.
Se la presenza dell’attore toscano verrà confermata, questa potrebbe essere la sesta presenza al Festival di Sanremo.
Benigni esordì per la prima volta al festival nel lontano 1980. In quell’occasione riuscì a risollevare gli ascolti della trasmissione che in quegli anni viveva un periodo di down. Con un dialogo sul sesso, apostrofò l’allora Papa regnante Giovanni Paolo II con il soprannome di Woitilaccione, mentre l’allora presidente del Consiglio dei ministri, Francesco Cossiga, diventò Cossigaccio.
Celebre la partecipazione nel 2002, quando alla guida del festival c’era Pippo Baudo. In quella occasione fu vero e proprio mattatore della serata: si infilò sotto la gonna di Manuela Arcuri e strizzò le parti basse del conduttore.
Anche nel 2009 Roberto Benigni fece parlare di sé. Con un monologo satirico su Berlusconi, Veltroni e Iva Zanicchi fece raggiungere lo share del Festival al 55%.
Nel 2011, al Festival di Gianni Morandi si presentò a cavallo per festeggiare il 60esimo anniversario della manifestazione canora. Era anche l’occasione per celebrare i 150 anni dall’unita d’Italia: celebre la sua spiegazione dell’Inno di Mameli.
Le ultime due apparizioni risalgono al 2020 ed al 2023. Nella prima sollevò numerose critiche soprattuto per i 40 minuti di recitazione del Cantico dei Cantici. Nella seconda fu ospite per festeggiare i 75 anni della Costituzione Italiana. “La Costituzione è un’opera d’arte e ogni parola sprigiona una forza evocativa e rivoluzionaria, perché butta all’aria l’oppressione e la violenza che c’era prima, ci fa sentire che viviamo in un Paese che può essere giusto e bello, che si può vivere in un mondo migliore”. Queste le sue parole più impattanti in quell’occasione.
Fonte: La Repubblica