«Sua figlia ha da Covid: venga a riprendersela», e i genitori cambiano nido

22 Settembre 2020 - 12:22

«Sua figlia ha da Covid: venga a riprendersela», e i genitori cambiano nido

«Sua figlia ha tossito, venga a riprendersela subito». Asilo nido, viale Trastevere, Roma. Succede anche questo in tempo di Covid. Una bambina di un anno che entra in un nido e dopo 10 minuti viene rispedita a casa perché tossisce. Niente febbre.

«Ma questa è una tosse da coronavirus», ha spiegato l’insegnante alla mamma incredula. La denuncia arriva da un papà di un altro bambino, nello stesso nido, che avvisa.

«Nella nostra chat c’è confusione e panico, abbiamo detto che siamo disposti a togliere i bambini da lì. Paghiamo 500 euro al mese di retta, sembra come se le insegnanti siano contente che i bambini restano a casa».

Una situazione che va avanti da giorni: «Già l’anno scorso erano rigide – racconta al telefono il papà, che ancora vuole restare anonimo – ma da settembre la situazione è peggiorata.

Davvero stiamo pensando che stiano approfittando del virus. Eppure parliamo di un asilo piccolo, che tiene 9 bambini soltanto. Io ho iscritto apposta qui mio figlio perché non ci sono assembramenti».

Ora il problema sono i certificati: «Il pediatra non te lo fa per un raffreddore, ma io di certo non faccio fare il tampone ogni 14 giorni a un bimbo di un anno e mezzo.

Non ci penso proprio. Ho la pistola per misurare la febbre, se vedo che non sta benissimo sono il primo a tenerlo a casa, come ho fatto venerdì scorso ad esempio.

Però se telefoni e dici “mia figlio ha un po’ di raffreddore, la risposta è sicura: non lo porti”. E deve ancora arrivare l’inverno. Così non si può andare avanti».