Gli studenti del liceo Mercalli di Napoli hanno occupato l’istituto per aggiungersi alle proteste studentesche pro Palestina degli ultimi giorni. Ieri i collettivi studenteschi hanno occupato lo storico liceo classico Umberto I e lo scientifico Tito Lucrezio Caro di Posillipo, aggiungendosi alla già grande quantità di sedi scolastiche autogestite. L’occupazione del Mercalli fa notizia in maniera particolare perché è arrivata nonostante un iniziale accordo stretto tra gli studenti e la dirigente scolastica, successivamente violato.
Questa mattina, invece delle due ore di dibattito concordato nella serata di ieri, il collettivo studentesco ha avviato lo stato di agitazione e la conseguente occupazione. La preside Daniela Paparella, temendo un’occupazione annunciata, aveva scelto di chiudere la scuola “a tempo indeterminato”, adducendo a “motivi di sicurezza e ordine pubblico”. Qualche ora dopo, però, il dietro front e fa sapere che oggi le attività didattiche si sarebbero svolte regolarmente. Una decisione presa dopo un confronto con la componente studentesca, ma ha chiarito che “le prime due ore di lezione saranno dedicate a momenti di dialogo e approfondimento nelle singole classi, coordinati dai docenti e con la partecipazione della presidenza”.
L’ingresso sbarrato al Mercalli è stato motivato dalla dirigente Paparella per la presenza di “soggetti estranei alla comunità scolastica con atteggiamenti minacciosi”. Una decisione che ha lasciato amareggiati gli studenti, che parlano di “un gesto sproporzionato”. Alcuni rappresentanti del collettivo studentesco hanno poi chiarito: “I due estranei citati erano ex studenti del Mercalli. Nessuna minaccia, solo la volontà di esprimere solidarietà al popolo palestinese. […] Alla preside avevamo garantito un’occupazione pacifica, persino il rimborso di eventuali danni”.
Fonte: Il Mattino
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