Studenti incatenati e in sciopero della fame fuori La Sapienza

17 Aprile 2024 - 15:56

Studenti incatenati e in sciopero della fame fuori La Sapienza

Gli studenti della Sapienza si sono incatenati e hanno iniziato uno sciopero della fame. Questo atto coraggioso avviene all’interno dell’università, dove hanno piantato le tende. Il loro messaggio è chiaro: l’Italia deve agire per la pace. Non c’è più tempo da perdere.

La protesta si intensifica. Gli studenti si uniscono in solidarietà con i palestinesi. Condannano gli attacchi israeliani su Gaza. Dopo scontri con la polizia, due studenti finiscono in manette. La prima, una 28enne, affronta accuse di resistenza e lesioni. Il giudice la libera, fissando il processo per il 22 maggio. I suoi genitori la difendono, sottolineando la sua integrità e successi accademici.

Il secondo arrestato, un 29enne di origini libiche, è accusato di danneggiamento. Nonostante l’accusa, il giudice ordina il suo rilascio. Il processo è previsto per il 23 maggio. Il padre del giovane sottolinea la sua innocenza e problemi di salute.

Fuori dal tribunale, gli studenti mostrano solidarietà con un sit-in. Nel loro comunicato, esprimono preoccupazione per la situazione a Gaza. La loro protesta nonviolenta è una risposta a mesi di mobilitazione contro la guerra. Temono un’escalation che potrebbe portare a un conflitto globale. Denunciano la repressione e la violenza contro gli studenti.

Questi giovani chiedono un mondo di pace. La loro azione pacifica presso la Sapienza è un grido per il cambiamento. Sperano che il loro sacrificio possa invertire la rotta verso la guerra. La loro voce si leva alta, un appello alla coscienza di tutti.

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