Studentessa indossa una maglia con la maglia di “Barbie Brigate Rosse”: bufera sul post, poi le scuse

26 Giugno 2025 - 8:43

Studentessa indossa una maglia con la maglia di “Barbie Brigate Rosse”: bufera sul post, poi le scuse

Alessandro Urzì, deputato e coordinatore regionale per il Trentino-Alto Adige di FdI, ha portato in Parlamento il caso di Agnese Tumicelli, una studentessa dell’Università di Trento. La ragazza, che fa parte del

Consiglio studentesco dell’ateneo, pubblica una foto su Instagram in cui indossa una maglietta con la scritta “Barbie Brigate Rosse”. La denuncia è infatti arrivata ha detto Urzì, perché la ragazza si è mostrata

indossando una maglietta con la sigla delle Brigate Rosse, la stella a cinque punte odiosamente utilizzata come marchio per omicidi e attentati, ma come se non bastasse anche l’immagine della Renault 4 rossa che

richiama l’omicidio del presidente Aldo Moro, ma ancora una pistola, un piede di porco, un passamontagna e addirittura l’immagine stilizzata di uno schermo tv in cui è ritratto il profilo dell’ostaggio prima

della esecuzione”. Di offesa inaccettabile parla l’Associazione vittime del Dovere: “La memoria delle Vittime è sacra e non può essere in alcun modo oltraggiata, banalizzata e irrisa – ha detto Ambra

Minervini, vicepresidente dell’Associazione Vittime del Dovere e figlia di Girolamo Minervini, magistrato, ucciso dalle Br il 18 marzo 1980 -. Questi gesti non sono espressione di libertà di pensiero, ma di una

pericolosa glorificazione della violenza e di vilipendio della storia, e devono essere condannati senza esitazioni. Non è concepibile che a una persona che si rende protagonista di simili iniziative possa essere

consentito di continuare a ricoprire ruoli di rappresentanza all’interno di un’istituzione educativa”. Tumicelli ha incontrato il rettore Flavio Deflorian, con cui c’è stato un chiarimento: “Quello che abbiamo visto sui

social non è accettabile, per di più da una persona che ricopre un ruolo istituzionale, e non è in linea con i valori della nostra Università”, ha commentato Deflorian, che ha appreso la notizia dalla stampa.

“Non ho mai inteso fare apologia o anche solo satira sulle Brigate Rosse o sugli anni di piombo; condanno con forza ogni forma di estremismo e di violenza politica, da qualunque parte provenga. Non faccio parte

di nessun movimento radicale o estremo, anzi, collaboro da sempre con un’associazione studentesca che si riconosce fieramente nei valori democratici. In queste ore ho ricevuto la fiducia e la solidarietà

delle associazioni studentesche che compongono il Consiglio che presiedo. Li ringrazio. Ma questo non toglie che io debba assumermi la piena responsabilità del mio gesto. Ho sbagliato. Profondamente.  E chiedo scusa”, ha scritto la studentessa. Fonte Tgcom24.