Ragazzo Veneto in morto, il padre: colpa di una sfida. Una tragica notizia ha squarciato la serenità di un pomeriggio d’aprile. Matteo, studente modello, è stato trovato agonizzante dal padre rientrato a casa dopo essere stato allertato dalla scuola. Il genitore ha formulato un ipotesi agghiacciante riguardo la morte del povero figlio. L’uomo ha dichiarato che il ragazzo sia morto a seguito dell’assunzione di nitrito di sodio per un esperimento di cui lo stesso genitore ancora non si capacita della necessità.
Le certezze del padre
Non è la prima volta che accadono fatti del genere. Ancora echeggia l’eco di un evento drammatico avvenuto circa un anno fa in Sicilia che ha visto come protagonista Angela, una giovane bimba di Palermo, che a seguito di un challenge è stata trovata morta impiccata alla cinghia dell’accappatoio. Anche in questo caso si sono avanzate tante ipotesi, ma quella più accreditata è stata sin dall’inizio la congettura di una sfida raccolta dalla piccola finita tragicamente con la morte della stessa. Questo fatto che sconvolse l’Italia intera in quanto ha sottolineato la vulnerabilità dei ragazzi a contatto con le varie piattaforme social che ha portato anche alla morte dei giovani soggetti, sembrava fosse stato da esempio affinché simili fatti tragici non avessero dovuto più ripetersi. Eppure non è stato così.
Una sfida pericolosa
A seguito di indagini personali volute e fatte dal genitore di Matteo, si è arrivati ad un verdetto sulla vicenda semplicemente agghiacciante. Le ricerche del padre sono state supportate dagli inquirenti proprio per verificare e per risolvere un caso che sin dai primi passi si è rivelato di difficile classificazione per la genuinità dell’ adolescente. Ma tali sospetti hanno trovato riscontro attraverso prove inconfutabili raccolte dai carabinieri. Il genitore ha comunque rilasciato dichiarazioni importanti che non hanno risolto i molti lati oscuri della vicenda. I fatti ci dicono che il giovane Matteo è stato ritrovato dal padre agonizzante al suo rientro a casa, mentre lo studente faceva lezione tramite la Dad. Soccorso immediatamente è stato portato all’ospedale dove dopo diverse ore di agonia straziante, è deceduto tra atroci tormenti gettando nella disperazione i genitori, impotenti di fronte a tale dramma. Le dichiarazioni del padre si indirizzano in maniera chiara verso un esperimento finito male data l’alta competitività e voglia di rischiare che erano caratteristiche tipiche del loro figlioccio.
I veleni ritrovati per iniziare la sfida
Si suppone infatti che a uccidere Matteo sia stata una sfida, una delle tante che i giovani di oggi si lanciano sui social, vuoi per noia vuoi per mancanza di una morale da loro considerata completamente obsoleta. Dunque una sorta di duello rusticano moderno che forse ha visto vari soggetti avvicendarsi in prove di coraggio e di estrema pericolosità, alle quali Matteo non ha saputo rinunciarvi, ma che in una di esse ha trovato una morte che si poteva evitare facilmente. Stiamo comunque parlando di ipotesi, che comunque sono ben documentate da prove che oseremmo dire schiaccianti in merito alla sfida in questione. Dunque un gioco a cui Matteo non si sarebbe sottratto, un esperimento che sarebbe finito male anche perché le scoperte fatte in seguito degli inquirenti sono andate avanti, scoprendo una carta prepagata del ragazzo tramite la quale egli stesso aveva acquistato su internet nitrito di sodio arrivato direttamente al suo domicilio in data 14 Aprile. Ricordiamo per chi non sapesse cosa sia in natura tale composto chimico, che il nitrito è un conservante che si usa prettamente per gli insaccati, ma è comunque tossico paragonato addirittura a pesticidi. Se preso anche in frazioni infinitesimali può potenzialmente uccidere. Stiamo parlando comunque di mere supposizioni che dovranno essere vagliate e confermate da un’ autopsia che verrà fatta al più presto sul corpo del ragazzo già comunque disposta dal procuratore vicentino Gianni Pipeschi. Il PM non ha voluto assolutamente fermarsi di fronte ad una mera supposizione di morte naturale del ragazzo, ma ha disposto l’ autopsia sul corpo proprio per arrivare in fondo alla vicenda e giungere a conclusioni che siano basate su fatti reali e concreti.
La vita dell’adolescente sotto la lente di ingrandimento
L’ autopsia da parte del PM è stata disposta anche a seguito di perquisizioni fatte degli inquirenti all’interno della stanza dello studente. Proprio lì i carabinieri hanno trovati due scontrini di farmacia di cui uno risalente al 14 di Aprile e un altro al 13 dello stesso mese. Si è così scoperto che il ragazzo aveva comprato Maalox antinausea che, unito all’ assunzione dello stesso nitrito, si rivela un mix letale tale da provocare la morte in pochi minuti. Non si riesce però a capire l’orario in cui avrebbe assunto il cocktail di sostanze tossiche. Questo perché l’ultimo contatto del computer risale alle 09:45, dunque nell’intervallo fra una lezione e l’altra. Dopo l’orario suddetto, Matteo non si sarebbe più collegato destando comunque preoccupazione tra amici e insegnanti che hanno fatto scattare l’allarme chiamando immediatamente il padre. Inoltre non si riesce a credere sul perché Matteo abbia accettato questa eventuale sfida poichè si è sempre rivelato avido di letture piuttosto impegnative come lo scrittore giapponese Murakami, Goethe e Nietche. Dunque uno studente impegnato con ottimi risultati e grande appassionato di judo.
La passione per le sfide
La grande passione di Matteo una volta raccolte le varie testimonianze degli amici stessi, era comunque il “partecipare a delle sfide” che potevano essere dalle semplici gare di bicicletta fino ad arrivare sul Grappa, arrampicarsi tra gli alberi, ma anche decisamente più estreme e scabrose . Tra queste ci potevano essere quelle in cui ci si sfidava a mangiare formiche o croccantini per cani. Ma nessuno poteva mai arrivare a concepire una “gara di sopravvivenza” in cui per vincere si doveva ingurgitare una sorta di beverone composto da Maalox e nitrito di sodio. Un mix letale che non ha lasciato scampo. Si potrebbe trattare dunque di una ricerca di sfide da parte della adolescente portata all’estremo e che ha determinato la fine fin troppo prematura dello studente modello. Gli inquirenti sono sempre più convinti che la vittima sia deceduta per la sua voglia di duelli cui non avrebbe saputo resistere proprio per l’ enorme curiosità che lo caratterizzava. Interessi che lo hanno purtroppo indirizzato ad un gioco sin troppo più grande di lui, conducendolo infine ad una morte violenta per mezzo di uno stupido, tragico svago.