Striscia Brumotti aggredito, Chef Rubio lo attacca senza pietà: ” Infame, te ne hanno date poche”

22 Aprile 2021 - 16:40

Striscia Brumotti aggredito, Chef Rubio lo attacca senza pietà: ” Infame,  te ne hanno date poche”

Brumotti aggredito dagli spacciatori, Chef Rubio lo attacca: “Infame, poche te ne hanno date”

Lo chef se l’è presa con l’inviato di “Striscia la notizia”, a suo dire impegnato, nella sua lotta contro la droga, a perseguire il bersaglio sbagliato

Tgcom24

Questa volta Vittorio Brumotti non ha dovuto difendersi soltanto dall’attacco di pusher e spacciatori, ma anche da quello, solo social, di Chef Rubio. Dopo l’aggressione subita dall’inviato di “Striscia la notizia” al quartiere Quarticciolo di Roma, Rubio ha attaccato con un post su Twitter. “Brumotti sei un infame, troppo poche te ne hanno date”, difendendo la gente del quartiere.

Rubio, noto per le sue prese di posizione senza peli sulla lingua su Twitter e molto spesso per nulla

politically correct. “Non sapete nulla del core immenso del Quarticciolo, voi giornalisti da strapazzo

vi dovreste vergognare per la propaganda infame che riservate a chi è abbandonato dallo Stato, e

resiste nonostante tutto con dignità e umanità” ha scritto nel primo tweet in cui se la prendeva con

Brumotti. La posizione di Rubio è chiara: i veri responsabili della situazione nelle periferie non sono

quelli che ci vivono, e che sarebbero costretti a prendere una determinata strada a causa delle impossibile situazioni sociali.

“La droga è una conseguenza del fallimento dello Stato, ed è messa in giro dagli stessi che poi fingono

di combatterla (ex: accordi con porto di Gioia Tauro) – ha scritto in un successivo tweet -, quindi invece

di riprendervela con le periferie e abboccare ai servizi dimmerda, esigete servizi, case e lavoro per tutti”.

Rubio ha anche risposto per le rime a Giorgia Meloni, intervenuta a stigmatizzare le parole dello chef

nei confronti di Brumotti. “Aha @GiorgiaMeloni sempre in campagna elettorale: 10 per le foto Ridere a

crepapelle! Se faceste il vostro, lo spaccio in periferia e nei quartieri abbandonati dalle istituzioni probabilmente

non sarebbe necessario, e quell’artro eviterebbe le pizze. Vacce al Quarticciolo invece de sta sui social”.

E a distanza di due giorni dall’inizio della polemica la cosa prosegue. Con Rubio questa volta impegnato

a rispondere a Dj Ringo, che ha definito “brutto legger Rubio inneggiare violenza contro Brumotti”. “Dove sta l’inneggio? – ha ribattutto Rubio – C’è il rammarico semmai che tutte le pizze che ha preso negli anni (un po’ gli piace, sennò non si spiega) non gli siano servite ad imparare la lezione (a Roma si dice così). Ringo analfabeta funzionale”.

È diventato celebre con Unti e bisunti e Camionisti in trattoria,

ma Chef Rubio è un personaggio discusso per le sue posizioni

forti su argomenti scottanti.

Su Dmax è diventato una star, complice la serie cult sulla galassia dello street food Unti e Bisunti, trasmessa

per la prima volta nel 2013, e anche per Camionisti in trattoria. In seguito, dopo la sua uscita da Discovery,

nel 2019 ha deciso di dedicarsi ad argomenti più di attualità, come la questione palestinese. Inoltre, prende

spesso delle posizioni molto forti (in particolare su Twitter) su argomenti scottanti. Insomma non ha peli

sulla lingua e dice sempre quello che pensa. Ecco il ritratto della sua identità, tra biografia, sport

(è stato anche un rugbista), ricette in tv e i suoi impegni.

Chi è Chef Rubio?

Il vero nome di Chef Rubio è Gabriele Rubini, nato a Frascati sotto il segno del Cancro, il 29

giugno 1983. Per diverso tempo è stato uno dei volti più noti del mondo della cucina in tv, con

programmi quali Unti e bisunti e Camionisti in trattoria.

Molti non sanno che è fratello di un noto giocatore di rugby professionista, Giulio Rubini, e

rugbista a sua volta. Rubio ha giocato fin da ragazzo e ha esordito nel 2002 in Super 10, nelle file del Parma, prima di passare al Rugby Roma in Serie A2!

Gabriele Rubini, Chef Rubio

Gabriele Rubini, Chef Rubio

Sebbene la sua fama fosse all’apice, nel 2019 ha deciso di abbandonare il mondo della tv dando il suo addio al gruppo Discovery. In un primo momento si era pensato che il network non condividesse le sue idee e i suoi punti di vista sulle questioni di attualità. Ma poi è stato lui stesso ha chiarire le motivazioni dell’abbandono: “La tv l’ho padroneggiata dal primo istante, ho fatto quello che volevo fare sempre e comunque. Ma quando non l’ho più potuto fare mi sono fatto da parte”.

La vita privata di Chef Rubio

Del privato di Rubio non si hanno informazioni certe. Non è chiaro se abbia una fidanzata, anche se,

per sua ammissione, ha difficoltà a bilanciare gli impegni professionali con una eventuale vita sentimentale.

“Morirò zitello come Alberto Sordi”, aveva detto ai microfoni di Spy raccontando anche di non vedere

una famiglia nel suo futuro: “Ho sempre detto che il matrimonio o anche la coppia duratura non

mi interessano. I figli mi piacerebbero di più, ma non credo ai figli al di fuori della coppia“.

Non si hanno informazioni su dove viva, ma potrebbe essere nella Capitale, né per quanto riguarda

il suo patrimonio.

9 curiosità su Chef Rubio

-Ha giocato a rugby in Nuova Zelanda, nel Poneke RFC, nella provincia di Wellington!

-Durante la sua esperienza in Nuova Zelanda ha lavorato in un ristorante per mantenersi, ed è

questo il suo primo contatto ufficiale con i fornelli!

-Nel 2007 ha giocato in Serie A con la Lazio, ed è con questa squadra che ha concluso la sua carriera

a causa di un infortunio al crociato.

-Ha frequentato il corso internazionale di cucina italiana Alma, conseguendo il diploma nel 2010.

-Molti lo chiamano “antichef” per via del suo aspetto decisamente lontano dagli standard: i tatuaggi

in vista sono il tratto che lo ha reso riconoscibile in tv.

Unto e Bisunto, la vera storia di Chef Rubio è il film trasmesso nel 2016 su Dmax, che racconta

la sua storia.

-È molto attivo nel campo del sociale, e per il suo impegno il Comitato Paralimpico Italiano lo

ha nominato Chef Ufficiale di Casa Italia alle Paralimpiadi di Rio (nel 2016)!

-Nello stesso anno è stato ambasciatore della campagna Write for Rights di Amnesty International per i diritti umani.

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