Da ieri ad oggi proseguono gli appuntamenti di pulizia di Ri-Party-Amo all’insegna del volontariato impegnato nel rendere l’Italia più bella e pulita. Le attività appartenenti al filone “Puliamo l’Italia”, coinvolgeranno centinaia di volontari che saranno impegnati in 7 eventi sul territorio dedicati alla pulizia delle spiagge.
Al territorio di Castel Volturno il progetto RiPartyAmo riserva anche un intervento di riqualifica e tutela che rientra nel filone “Ricostruiamo la natura”. “Ricostruiamo la natura” prevede 8 grandi opere di ripristino degli habitat attraverso rinaturazione, riqualifica e tutela di alcuni ambienti fragili per proteggere, valorizzare il territorio e per migliorare la fruibilità da parte delle comunità locali. Si vuol mostrare come, attraverso opere di ingegneria naturalistica e di restauro naturale, si possono produrre benefici ambientali permanenti in alcuni degli ambienti più fragili e degradati. Le azioni di riqualifica e tutela permettono di evidenziare risorse e potenzialità ecologiche, disincentivando fenomeni di abbandono e incuria. Inoltre, prevenendo il degrado si agisce per la salvaguardia di specie o habitat che versano in uno stato di minaccia. In questo contesto, la giornata sarà occasione per presentare il progetto finalizzato alla protezione del valore naturale dell’Oasi dei Variconi. Il programma prevede la realizzazione di strutture di supporto all’attività turistico naturalistica e di educazione ambientale nei territori ad alto valore naturale dell’Oasi dei Variconi. L’area è una ZPS, Zona di Protezione Speciale, fa parte dunque delle aree istituite dalla Direttiva Uccelli 09/147/CE con lo scopo di garantire la conservazione delle specie ornitiche di interesse comunitario. L’Oasi, all’interno della più ampia Riserva naturale Foce Volturno-Costa di Licola-Lago Falciano, a poca distanza dal Comune stesso, è una delle più importanti zone umide della Campania, diventata area naturale protetta dal 1993 e parte della Convenzione di Ramsar, che la individua come una delle ultime zone umide retrodunali a carattere salmastro d’Italia. Il lavoro di riqualifica e tutela prevede l’inserimento di elementi di fruizione come: passerelle nei punti più a rischio di allagamento, staccionate con sistema palo-corda, il posizionamento di una nuova torretta di avvistamento per l’avifauna con la ristrutturazione di quelle presenti e l’inserimento di pannellistica divulgativa. L’intero progetto concorre allo sviluppo economico e sostenibile dell’area di Castel Volturno attraverso la valorizzazione della Riserva, favorendo la fruizione della stessa non solo da parte di un pubblico scientifico, ma, grazie al miglioramento dell’accessibilità e alla promozione del luogo, incoraggia un uso consapevole dell’area anche da parte di un pubblico generico, avvicinando i cittadini a vivere un’area poco conosciuta. Le attività saranno coordinate dal WWF Italia, che diffonderà dati e informazioni scientifiche sul tema dell’inquinamento da plastica nei nostri mari e fiumi, rendendo così le persone più consapevoli e attente sulle quantità, la composizione e le fonti dei rifiuti marini. La sensibilità locale al tema riguardo lo stato ambientale dell’area campana compromessa è confermata dalla presenza dell’artista Raffaele d’Agostinoche esporrà alcune opere realizzate con la plastica che quotidianamente ritrova sulle spiagge di Castel Volturno. Raffaele D’Agostino ha recentemente espostole le creazioni di plastica presso Napoli Sotterranea e al Museo Campano di Capua. Aderisce all’iniziativa anche l’Associazione Domizia ha creato il “Museo del Danno”. Il Museo del Danno è un’esposizione permanente di rifiuti spiaggiati, raccolti sulla costa del litorale a nord di Napoli e della provincia di Caserta dai volontari dell’associazione Domizia. L’iniziativa è dedicata alla sensibilizzazione ambientale e ha lo scopo di segnalare che molti rifiuti di plastica provengono dalle nostre case e sono legati ad un cattivo metodo di smaltimento dei rifiuti domestici che arreca danno all’ambiente e alla salute. Previsto anche un mini laboratorio sulla plastica per dare consapevolezza ai bambini dei rischi per la salute legati alle microplastiche e dei comportamenti virtuosi da adottare. ALTRI APPUNTAMENTI DOMENICA 19 MARZO 2023
RiPartyAmo è il progetto nazionale ambientale, concreto e ambizioso, nato dalla collaborazione tra WWF Italia, Intesa Sanpaolo e Jova Beach Party. Il programma RiPartyAmo è declinato in tre macroaree di intervento; “Puliamo l’Italia”: filone dedicato alla pulizia delle spiagge, fiumi e laghi; “Ricostruiamo la natura”: sviluppo di progetti di ripristino naturale e tutela del territorio; “Formiamo i giovani”: attività di educazione e formazione rivolte ad Università, scuole primarie e secondarie.
Il progetto ha l’obiettivo di rendere i giovani, scuole, famiglie, aziende e intere comunità protagonisti della salvaguardia e del restauro della natura d’Italia. Nel concreto, il progetto prevede la pulizia di 20 milioni di metri quadrati di spiagge, laghi, fiumi e fondali; la realizzazione di 8 macro-azioni di ripristino degli habitat; l’organizzazione di 8 incontri nelle università italiane con workshop on field e un progetto didattico dedicato alle scuole primarie e secondarie, iniziative capaci di coinvolgere circa 100.ooo studenti. La realizzazione di Ri-Party-Amo è possibile grazie alla grande campagna di raccolta fondi svolta su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo (ForFunding.it/Ripartyamo), attraverso la quale sono stati donati più di 3 milioni di euro.
Tra tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta, 4.000 persone hanno avuto la possibilità di partecipare a due esclusivi concerti di Jovanotti all’Atlantico di Roma e all’Alcatraz di Milano, il 12 e il 14 novembre 2022. LE PULIZIE DELLE SPIAGGE Il Mediterraneo è sempre più un mare di plastica, come dimostrano numerosi studi e le attività di monitoraggio dei rifiuti nei nostri mari. Ogni anno entrano nel Mare Nostrum circa 230 mila tonnellate di rifiuti di plastica. 50 mila provengono dai 19 Paesi costieri che includono 505 città entro i 10 chilometri dalla costa. Una quota importante, circa 30mila tonnellate ogni anno, arriva dai fiumi che, in molti casi, sono dei veri e propri affluenti di plastica. Altre 20mila tonnellate arrivano, invece, dalle rotte marittime più trafficate. La plastica in mare si accumula sui fondali, sulle coste e negli organismi. Le zone della spiaggia più colpite dai rifiuti che arrivano dal mare sono quella antedunale e le foci dei fiumi, dove l’accumulo dei rifiuti deriva sia da mare e fiumi, sia dall’abbandono diretto durante la normale fruizione delle spiagge. In Italia si recuperano in media 477 oggetti ogni 100 metri di spiaggia. Ma per raggiungere il “buono stato ambientale” stabilito dalla Commissione EU nella Strategia Marina, una spiaggia deve avere meno di 20 rifiuti marini ogni 100 metri lineari di costa.
Le correnti e le mareggiate invernali portano a riva ogni tipo di rifiuto plastico galleggiante e gli utenti estivi possono lasciare incautamente oggetti di plastica. L’accumulo di rifiuti sulle spiagge costituisce una minaccia per l’integrità di questi ambienti costieri, con conseguenze ambientali ed economiche importanti. Le spiagge e le loro dune sono ecosistemi complessi che ospitano un varietà enorme di organismi vegetali e animali e che forniscono importanti servizi ecosistemici (es. protezione della costa dall’erosione, nursery ecc.), oltre ad avere un valore paesaggistico e turistico. Tuttavia, sono ambienti fortemente impattati dalle attività umane, soprattutto dall’inquinamento. La pulizia delle spiagge è essenziale per raggiungere il buono stato ambientale e mitigare gli impatti dei rifiuti nell’ambiente. È essenziale perché permette di ripulire le nostre spiagge salvando le risorse biologiche che naturalmente si sviluppano sulla duna (es. piante, animali e detriti organici), senza alterare quindi le comunità biotiche, come invece accade con la rimozione meccanica che preleva significativi quantitativi di sabbia e tutto ciò che vi è legato, accelerando anche i processi di erosione costiera. La pulizia delle spiagge non solo d’estate, ma anche in primavera e in autunno, non solo impedisce che i rifiuti si accumulino anche oltre il periodo estivo di balneazione, evitando così che entrino o rientrino nell’ambiente marino, ma consente anche di ottenere dei dati sul trend temporale di inquinamento. L’IMPATTO DELL’INQUINAMENTO DA PLASTICA SULLA NATURA I rifiuti sulle coste, soprattutto quelli di plastica, hanno impatti diretti e indiretti su piante, animali e sugli equilibri degli habitat che compongono gli ecosistemi costieri. Gli organismi, siano essi vegetali o animali, possono finire intrappolati o feriti, possono ingerire la plastica e assorbirne le sostanze tossiche associate. La probabilità di accumulo dei rifiuti aumenta verso la zona dunale e retrodunale delle spiagge con la vegetazione a bassa chioma, in prossimità degli accessi diretti e indiretti alla spiaggia e alle foci dei fiumi, lontano dalle aree attrezzate e artificiali. Tali ambienti sono hotspot di accumulo dei rifiuti, che però non sempre possono essere raggiunti dalle normali attività di pulizia dei litorali.
Sulle spiagge, poi, si accumulano non solo i macro-rifiuti, ma anche le microplastiche. Queste possono rimanere nella sabbia per anni, fino a stratificarsi nella formazione dei sedimenti, rilasciando sostanze chimiche tossiche, oppure tornare nel mare. Le microplastiche influiscono anche sulla temperatura e la composizione chimica delle spiagge, il modo in cui queste assorbono o fanno evaporare l’acqua e la capacità di trattenere i sedimenti. Questo perché accumulandosi fungono da isolante, impedendo al calore di raggiungere gli strati più profondi della sabbia, con conseguenze ecologiche ancora non del tutto chiare. La temperatura della sabbia, ad esempio, determina il sesso dei piccoli delle tartarughe marine, che sono quindi fortemente impattati dalla presenza delle plastiche nei mari e sulle spiagge, tanto da essere uno degli animali simbolo di questo drammatico inquinamento.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI RI-PARTY-AMO Gli eventi di pulizie del progetto Ri-Party-Amo sono in continuo aggiornamento e si svolgono in tutto il territorio nazionale con un calendario che durerà l’intero anno.
Per partecipare alla grande mobilitazione all’insegna della tutela dell’ambiente, è possibile iscriversi agli eventi di pulizia “Puliamo l’Italia” all’indirizzo: wwf.it/ripartyamo
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Strepitoso consenso di persone per il weekend dedicato al progetto di pulizia delle spiagge Ri-Party-Amo
19 Marzo 2023 - 8:42
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