Il 35enne arrestato il 9 dicembre è tornato libero. Il gip di Busto Arsizio, infatti, ha convalidato l’arresto ma ha deciso di non tenerlo in carcere. Ha imposto invece l’obbligo di firma quotidiano. La vicenda, però, resta gravissima. L’uomo è accusato di aver strattonato e baciato una bimba di 3 anni fuori da un asilo nido di Cardano al Campo, nel Varesotto.
Tutto sarebbe accaduto in pochi secondi. La bimba era appena uscita dal nido. La mamma e la zia erano con lei. All’improvviso, il 35enne l’avrebbe afferrata per un braccio. Subito dopo, l’avrebbe baciata sul viso e persino sulla bocca. Poi sarebbe scappato. Le due donne, scioccate, hanno subito chiamato la centrale operativa di Varese. La segnalazione è partita immediatamente.
Le pattuglie si sono mobilitate in fretta. Le volanti del commissariato di Gallarate, insieme alla polizia locale, hanno localizzato l’uomo in poco tempo. Lo hanno fermato, identificato e portato in questura. Successivamente, è stato condotto al carcere di Busto Arsizio. L’accusa iniziale era pesantissima: violenza sessuale aggravata su una minore.
Tuttavia, nelle ore successive, la situazione è cambiata. Il giudice ha esaminato gli atti. Ha ascoltato la versione dell’indagato. L’uomo avrebbe dichiarato di non aver agito per pulsioni sessuali. Avrebbe detto di averlo fatto per un “desiderio di paternità”. Una motivazione che, comunque, non giustifica il gesto. Ma che, secondo il gip, potrebbe cambiare la qualificazione del reato.
Così, il giudice ha ipotizzato una derubricazione. Da violenza sessuale si potrebbe passare a violenza privata. Una differenza rilevante. Per questo, ha scelto misure meno severe. Non ha disposto la custodia cautelare. Ha deciso invece l’obbligo di firma quotidiano davanti alla polizia giudiziaria.
La famiglia della bimba è sconvolta. L’intera comunità è turbata. Molti genitori chiedono più sicurezza fuori dalle scuole. Intanto, le indagini continuano. Ogni dettaglio sarà fondamentale per chiarire il contesto, la dinamica, l’intenzione reale dell’uomo.
La procura vuole approfondire tutto. La bambina, naturalmente, sarà protetta. Psicologi e operatori specializzati seguiranno la famiglia. Nel frattempo, l’uomo resta indagato. E la giustizia dovrà stabilire con precisione la natura del gesto e la responsabilità definitiva.
Fonte: Fanpage