La Asl di Viterbo ha disposto l’abbattimento di 288 pecore infette dal morbo della “mucca pazza”. Gli animali appartenevano a due allevamenti della provincia. Gli esami hanno confermato il contagio, rendendo l’intervento inevitabile.
Il primo focolaio è stato scoperto a Civita Castellana, dove sono stati abbattuti 207 capi. Nel secondo, a Castel Sant’Elia, 81 pecore sono state eliminate. La situazione ha messo in crisi entrambi gli allevamenti.
Per sostenere le aziende colpite, la Asl ha erogato risarcimenti. L’allevamento di Civita Castellana ha ricevuto 26mila euro. Quello di Castel Sant’Elia ha ottenuto 11mila euro. Gli indennizzi mirano a compensare la perdita economica.
Remo Parenti, presidente di Confagricoltura, ha rassicurato sugli interventi. “Le autorità sanitarie monitorano costantemente la situazione. Veterinari della Asl controllano gli ovini nei mattatoi e sul campo. È un sistema che limita i rischi”.
Dalla scorsa estate non si sono verificati nuovi casi di mucca pazza. Secondo Parenti, il morbo sarebbe circoscritto. Per ora, non esiste pericolo per altri allevamenti.
La rapida gestione della crisi ha evitato disagi maggiori. “I tempi di indennizzo sono stati brevi. Questo è fondamentale per non aggravare le difficoltà degli allevatori”, ha aggiunto Parenti.
Gli allevatori restano comunque preoccupati. Il morbo rappresenta una minaccia seria per il settore. Tuttavia, il costante controllo sanitario riduce il rischio di focolai.
Le autorità continueranno a vigilare. Il lavoro dei veterinari della Asl è cruciale per proteggere gli allevamenti e la salute pubblica.
Fonte: Fanpage
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