Un anno fa all’interno di un’automobile la sera della vigilia di Natale, una ragazza di 16 anni era stata prima stordita con un taser e poi violentata
dall’ex fidanzato davanti agli amici di lui, che non hanno fatto nulla per aiutarla. IL fatto è accaduto a Verona. Il caso è stato reso noto solo ora.
A denunciare quanto successo era stata la stessa vittima. Come in tanti copioni di violenza sulle donne, o di femminicidi, nel campionario dei ricatti dell’ex
c’erano anche le minacce di suicidio. Alla fine di una escalation di messaggi, richieste ossessionanti, e minacce, il ragazzo avrebbe attirato la ex in
un appuntamento-trappola, con tre amici appostati nei pressi. Prima avrebbe molestato la ex, poi l’avrebbe colpita con la scarica di un taser, e infine
l’avrebbe violentata. Nelle vicinanze c’era anche un’amica della vittima, che, accortasi di quanto stava avvenendo, ha tentato di chiamare al telefono le
forze dell’ordine. La violenta reazione dell’aguzzino della 16enne le ha impedito di farlo. È stata percossa a sua volta, e si è trovata le mani del ragazzo
strette al collo fin quasi a soffocarla, è riportato nella denuncia. Mentre ciò avveniva, scrive il pm, gli altri tre amici, tra i 20 e i 16 anni d’età, hanno
assistito alla brutale aggressione, testimoni “silenti e nullafacenti”. Dopo la denuncia di dicembre, la 16enne era stata vittima di una aggressione da parte dell’ex,
a giugno 2023. Ora lui e i tre amici rischiano il processo. Nel fascicolo d’indagine, il pm aveva raccolto anche la testimonianza di un’amica della 16enne,
che aveva cercato di chiedere aiuto al momento dello stupro, ma è stata aggredita e picchiata a sua volta. La 16enne era stata già vittima di stalking da parte
dell’indagato, che pare non volesse rassegnarsi alla fine della loro storia. Per l’episodio il ragazzo e suoi tre amici sono stati rinviati a giudizio: il primo per violenza sessuale, gli altri per omissione di soccorso. Fonte tgcom24.