Fino a un mese e mezzo di stop per le auto bianche che trasgrediscono le norme nel bacino aeroportuale lombardo. Così per i tassisti milanesi che, rifiutano il pagamento elettronico delle corse e non rispettano il
regolamento comunale. Il quotidiano Il Giorno riferisce di un episodio simbolo accaduto davanti all’ospedale Fatebenefratelli. Un paziente si è visto rifiutare la corsa quando ha detto di voler
pagare con la carta di credito. Lasciato a terra, denuncia l’accaduto e il caso finisce nella determina dirigenziale dell’area Strategie innovative per i trasporti del Comune. Viene così disposta una severa
punizione: 45 giorni di sospensione dal servizio. Il tassista, infatti, avrebbe violato le norme nel bacino aeroportuale lombardo. In particolare, due gli articoli del regolamento comunale trasgrediti.
Il numero 40 alla lettera d del comma 1, che recita: “I conducenti di auto pubbliche in servizio hanno l’obbligo di tenere in ogni circostanza un comportamento corretto nei confronti degli utenti” e il numero 41
comma 2: “I conducenti delle auto pubbliche da piazza hanno l’obbligo di aderire alla richiesta di trasporto da parte di qualsiasi utente (salvo quattro eccezioni codificate, ndr), purché il numero dei richiedenti non
sia superiore al massimo indicato dalla carta di circolazione dell’autovettura”. Altri due i casi di tassisti milanesi sanzionati dalla Commissione, come riporta Il Giorno. Uno è stato fermo 33 giorni, per un episodio
del 26 maggio, quando ha accompagnato un cliente dal centro di Milano all’aeroporto di Malpensa e ha chiesto a fine corsa una tariffa superiore a quella predeterminata per qualsiasi tipo di percorso con partenza
da Milano e arrivo nello scalo varesino (136 euro invece di 110), rilasciando anche “una ricevuta incompleta”. Da qui la sospensione dall’attività, con l’obbligo di restituire al passeggero quei 26 euro in più. Fonte Tgcom24.