Spazio Valeriani| Mostra L’Ora Blu, personale di Marilina Succo

11 Giugno 2024 - 19:50

Spazio Valeriani| Mostra L’Ora Blu, personale di Marilina Succo

L’ORA BLU
Marilina Succo
A cura di Mario Tacinelli
Spazio Valeriani
Venerdì 14 giugno | h 18.00

Venerdì 14 giugno Spazio Valeriani, nel cuore di Roma, accoglie la mostra L’Ora Blu, personale di Marilina Succo, attrice e artista di origine torinese che, dopo aver sempre concepito la pittura come un mezzo di espressione totalmente privato, intimo e personale, due anni fa ha colto la sfida postagli da un’importante azienda italiana e ha presentato i suoi lavori al pubblico. Da allora ha iniziato un’attività espositiva che l’ha portata a collaborare con diverse realtà, fino all’elaborazione di questa personale a cura di Mario Tacinelli.

La grammatica pittorica di Marilina Succo è sganciata dal tempo e dalla realtà. I suoi soggetti, per lo più grandi volti immaginari dai colori sgargianti che ricordano un’atmosfera espressionista, sono caratterizzati dagli occhi che lasciano il posto a spirali potenzialmente infinite che, per usare le parole del curatore Mario Tacinelli: risucchiano lo spettatore che arriva a perdersi in uno stato di estasi. Proprio per questa caratteristica degli occhi, i quadri di Marilina Succo si possono leggere come un invito a guardare il mondo con occhi diversi e a lasciarsi andare.

Nella visione dell’artista la spirale è principalmente simbolo di movimento, ma non tanto a livello spaziale, esteriore; quanto interno, emotivo, come una possibilità costante di sviluppo ed espansione ma anche di ciclicità e regressione, se percorsa in senso inverso. A questa complessa simbologia si lega un uso libero e surreale del colore che non vuole descrivere ma più

che altro sorprendere, colpire. Nelle cromie distorte e delicate Marilina Succo trae ispirazione dall’Ora Blu, momento evocato anche nel suggestivo titolo, che indica quelle particolari ore di luce, in cui il sole è già calato – crepuscolo – o deve ancora sorgere – aurora – ma la sua luce è già accesa o non del tutto spenta. Il riferimento all’Ora Blu, nota per le proprietà ottiche e psicologiche, richiama e rafforza il messaggio dall’artista che, attraverso le sue opere invita a ristabilire un contatto con la parte più profonda ed emotiva di se stessi.

Marilina Succo agisce concretamente questa sua intenzione attraverso l’azione performativa, componente integrante della sua ricerca. Per l’artista, la pratica pittorica, in quanto frutto di un’elaborazione individuale, non esaurisce la sua ricerca artistica che si completa sempre con il suo diretto coinvolgimento in relazione al pubblico. Rispetto al lavoro attoriale,

quello performativo si distingue proprio per l’imprevedibilità, la spontaneità e l’autenticità. Marilina Succo nelle performance presenta se stessa in relazione all’altro, andando così decisamente oltre la bidimensionalità della tela.

Il 14 giugno, giorno dell’opening, dalle ore 19.00, l’artista ingaggerà con i visitatori che lo desiderano un rapporto silenzioso, basato sullo sguardo, i cui esiti saranno tutti da vivere e scoprire.

L’invito per il vernissage del 14 giugno è strettamente personale con RSVP, a tal proposito si prega di contattare il numero +39 392 0773199.

La mostra è visitabile dal 15 al 20 giugno su appuntamento prenotandosi al +39 392 0773199

BIO

Marilina Succo (Torino, 1994, vive e lavora a Roma)

2023 25 -28 APRILE 2023

Interfaces, mostra personale nella sede di Erco per l’inaugurazione del primo

showroom in Italia durante la Design Week a Milano.

30-31 MAGGIO 2023

Collettiva presso Villa Sanquirico (To) durante l’evento Open House.

23-28 OTTOBRE 2023

RAW-Roma Art Week presso open studio.

1-5 NOVEMBRE 2023

PARATISSIMA a Torino presso La Cavallerizza Reale.

25 NOVEMBRE 2023

Collettiva presso la galleria La Nuvola, Via Margutta

TESTO CRITICO

L’ORA BLU
Marilina Succo
di Mario Tacinelli

L’ora blu identifica una particolare condizione della luce solare indiretta, che viene riflessa e dispersa nelle molecole dell’atmosfera. Durante questo fenomeno, le frequenze più basse della luce (come il rosso e il giallo) vengono assorbite, mentre quelle più alte (come l’azzurro e il blu) vengono disperse, creando un’atmosfera unica e suggestiva. Questo avviene dopo il tramonto e prima

della notte fonda, e nuovamente dopo la notte fonda e prima dell’alba. Le frequenze della luce blu, con lunghezze d’onda comprese tra circa 450 e 495 nanometri, sono più corte e hanno maggiore energia rispetto alle frequenze più basse. La loro dispersione è più efficiente nelle molecole dell’atmosfera, come l’ossigeno e l’azoto, che diffondono maggiormente la luce blu rispetto a quella rossa, dando vita a quel caratteristico cielo blu che infonde una sensazione di tranquillità e riflessione.

Questo effetto non solo è ottico, ma anche emotivo e psicologico. La luce blu è infatti conosciuta per la sua capacità di influenzare l’umore e il ritmo circadiano, spesso evocando sentimenti di serenità e introspezione.

Questa mostra nasce dall’esigenza di voler far riprendere contatto con la parte più intrinseca

ed emotiva di ogni essere umano.

L’umano ha perso l’umanità.

Due parole, una l’estensione dell’altra, ma oggi estremamente lontane. Ecco perché, oltre alle opere, sarà l’artista stessa a interagire con lo spettatore, in silenzio. Solo con gli occhi. L’occhio scambia energia, attua un processo di svuotamento necessario per fungere da specchio.

Osservando le opere di Marilina Succo, lo spettatore è come se venisse risucchiato dai grandi occhi a spirale, fino a perdersi in uno stato di estasi. La spirale è un simbolo la cui origine viene da molto lontano, ed è presente nella storia dell’arte, ed in quella di diverse culture. Un simbolismo che racchiude i concetti di dinamismo, ciclicità, sviluppo ed espansione, così come di regressione, se percorsa in senso inverso, ed evoca lo scorrere del tempo con i suoi cicli di cambiamento/rinnovamento. Ogni opera rappresenta un viaggio interiore, e questo si sa…richiede coraggio.

Il cromatismo nei lavori pittorici della Succo, è caratterizzato da una combinazione di vivacità, contrasti armoniosi, sperimentazione, espressività e influenze naturali, che insieme contribuiscono a creare un linguaggio visivo distinto e potente.

«Mi metterò a disposizione dei bisogni dell’altro permettendogli di osservare sè stesso. Lo sguardo, come il silenzio, diventano una superficie riflettente dove viene registrata la presenza dell’altro; come nel madrigalismo del Cinquecento, quando i sospiri, l ‘ invocazioni, le preghiere erano teatralizzati tramite un silenzio che

regalava all’ascoltatore la possibilità di amplificare le ultime emozioni provate e di percepire il proprio sé in ascolto, l’inazione del mio corpo e il silenzio consentono allo spettatore di inabissarsi nel gioco di relazione io/altro e di proiettare e definire il proprio sguardo in quello dell’altro.

In altre parole, il silenzio nega il suo essere assenza e diviene, invece, meccanismo di detonazione del sé nell’altro.»

Il lavoro e la creazione di questa performance, nate dalla ricerca e dallo studio dei capisaldi della psicologia su questa tematica, ha generato nell’artista delle domande. Il confronto con il mondo e lo studio pratico che attua, aiutano a trovare risposte o forse altre domande del perché il mondo stia procedendo, sempre di più, verso questa condizione disumanizzante. Completano l’esperienza le note al pianoforte di Antonella Benanzato, che invadono il silenzio, interpretando le frequenze vocali dell’artista.