Un uomo di circa 50 anni ha seminato il panico oggi a Napoli. Si è chiuso in casa sua, al sesto piano di un palazzo in via Al Chiaro di Luna, nel quartiere Ponticelli. Da lì ha iniziato a sparare verso la strada con una pistola o un fucile.
La Polizia di Stato è arrivata subito sul posto. Ha circondato l’edificio e ha mandato le unità operative di pronto intervento (UOPI). Queste sono specializzate in situazioni di emergenza e di terrorismo. Ha chiamato anche un negoziatore per cercare di convincere l’uomo a arrendersi.
Per fortuna, nessuno è rimasto ferito dai colpi dell’uomo. Non si sa ancora perché abbia agito così. Forse aveva problemi personali o psichici. Forse era sotto l’effetto di alcol o droghe.
Dopo circa due ore di tensione, la Polizia è riuscita a fermare l’uomo. Lo ha bloccato lungo le scale del palazzo, intorno alle 15.30. Lo ha portato in questura per interrogarlo e perquisirlo. Ha sequestrato anche l’arma che aveva usato.
Questo episodio fa tornare alla mente un altro fatto di sangue avvenuto pochi giorni fa. Nel vicino quartiere di San Giovanni a Teduccio, una ex guardia giurata si era barricata in casa. Aveva sparato prima verso la strada e poi verso la Polizia. Poi si era tolto la vita. Quando gli agenti erano entrati nell’appartamento, avevano scoperto che l’uomo aveva ucciso la moglie a coltellate.
Questi due casi mostrano come la violenza possa esplodere in modo improvviso e incontrollabile. Sono un campanello d’allarme per la sicurezza e la convivenza civile nella città di Napoli. Sono anche un motivo di riflessione sulle cause e le conseguenze di questi gesti disperati.
Fonte: Fanpage
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