Sospetta intossicazione alimentare in una Rsa, tre morti dopo i pasti

14 Febbraio 2025 - 8:34

Sospetta intossicazione alimentare in una Rsa, tre morti dopo i pasti

La Asl Toscana Centro ha aperto un’indagine epidemiologica su 114 casi di gastroenterite (diarrea e vomito) su 173 ospiti delle quattro Rsa di Firenze e

provincia dopo che tre anziani, ospiti di una Rsa in provincia di Firenze, sono morti dopo essere stati ricoverati in ospedale per una grave sindrome

gastrointestinale. Il decesso dei primi due risalirebbe a lunedì 10 febbraio, quando alcuni ospiti avrebbero accusato malori poco dopo aver finito di consumare i pasti.

Il terzo anziano è morto invece la mattina di giovedì 13 febbraio. Anche una quarta persona è deceduta, ma non a causa di un’infezione di origine

alimentare. Il punto cottura, che rifornisce quattro case di riposo fiorentine, è stato momentaneamente chiuso per accertamenti. La Procura di

°Firenze ha aperto un’inchiesta sulla vicenda. Nella struttura sono intervenuti i carabinieri del Nas, il personale dell’ufficio igiene dell’Asl Toscana centro e

i mezzi del 118, chiamati dagli operatori. Il pm di turno ha disposto l’autopsia. Sul caso indagano gli ispettori dell’ufficio igiene dell’Asl Toscana centro.

Il lotto di pasti che potrebbe aver causato l’intossicazione, stando a quanto spiegato a La Nazione, sarebbe partito dal centro cottura della casa di riposo di

Monsavano, a Pelago (Firenze). “Gli anziani ricoverati in ospedale sono tutti rientrati nelle nostre residenze toscane. Quanto ai tre decessi, per i quali

esprimiamo il nostro sincero cordoglio, restiamo in attesa di conoscerne le effettive cause, che allo stato attuale non sono state accertate. Abbiamo da subito

garantito il massimo supporto e collaborazione a tutte le autorità competenti”. Lo riporta una nota della direzione della Rsa ‘Monsavano’ a Pelago (Firenze),

una delle quattro Rsa i cui ospiti il 9 febbraio sono stati colpiti da un focolaio di gastroenterite. “Abbiamo affidato l’incarico di svolgere ogni verifica ad un

perito biologo – prosegue il testo -. Tutte le procedure Haccp sono state correttamente seguite ed il nostro personale, che opera da molto tempo nel centro cottura,

è in possesso di tutti i titoli e della formazione necessari. Analisi microbiologiche sulla cucina e sul cibo, da noi svolte un mese fa a Pelago, non avevano

rilevato la presenza di alcuna anomalia. Il centro di cottura è ora chiuso al fine di permettere tutti gli accertamenti del caso”. Le autorità ipotizzano che si sia

attivato un focolaio il 9 febbraio per sospetta “tossinfezione alimentare”. Sono stati campionati i quattro alimenti reperibili (passato di carote,

verdure, coniglio e patate, pizza) forse correlati agli episodi e sono stati quindi sottoposti ad analisi microbiologiche. Fonte Tgcom24.