Sospesi a scuola se non vaccinati. La proposta che sarà approvata nei prossimi giorni

1 Agosto 2021 - 18:05

Sospesi a scuola se non vaccinati. La proposta che sarà approvata nei prossimi giorni

I prossimi due giorni potrebbero essere decisivi per capire come il mondo della scuola tornerà in classe per nuovo anno scolastico con la pandemia di Coronavirus in corso. Una proposta destinata a creare molte discussioni nei prossimi giorni.

Il nodo da sciogliere è ancora quello della copertura vaccinale soprattutto per gli insegnanti e i collaboratori scolastici, che nei piani del governo potrebbe prevedere un sistema a «obbligo progressivo», come riporta Repubblica.

Nel decreto previsto per martedì 3 agosto, al massimo giovedì, il governo valuta di imporre l’obbligo di vaccinazione per i prof che andrebbero incontro a conseguenze gradualmente più pesanti in caso di rifiuto.

In prima istanza, l’insegnante che decide di non vaccinarsi potrebbe essere trasferito in un’altra città ed essere allontanato comunque dalle lezioni in presenza. In ultima battuta si arriverebbe alla sospensione dello stipendio.

Da parte del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ci sarebbero poi delle alternative parallele, che potrebbero evitare il pugno duro. Tra queste ci sarebbe l’idea di dividere in due le classi più numerose, ma questa strada prevederebbe un aumento considerevole degli insegnati da mettere a contratto.

Un’ipotesi che nel governo trova non poche resistenze. Così come resiste Salvini, sin da subito contrario a imporre l’obbligo vaccinale per gli insegnanti, che potrebbe far slittare ulteriormente la decisione a dopo la pausa estiva.

Cosa c’è nel piano scuola

Il piano scuola delinea l’importanza della didattica in presenza rispetto a quella a distanza, che dovrà essere utilizzata per rafforzare quella dal vivo e non sostituirla. Per la sicurezza si punta alla vaccinazione ma senza obblighi.

Non si parla della quarantena mentre salta il distanziamento di un metro tra gli alunni nelle aule. Dove non si potrà garantire il Cts raccomanda l’uso delle mascherine chirurgiche o di comunità sopra i sei anni di età. La pulizia dovrà essere accurata e ripetuta ed effettuata dagli operatori scolastici, senza ricorrere alle ditte specifiche.

La sanificazione in caso di contagi potrà essere effettuata dal personale interno e sarà necessaria se non sono passati sette giorni da quando il positivo ha frequentato l’istituto. Il Cts dice poi che non sarà necessario effettuare test diagnostici all’entrata della scuola mentre a mensa sarà indispensabile utilizzare le stoviglie monouso, rispettare le regole della pulizia e assicurare il distanziamento.

In palestra invece la distanza aumenta a due metri e i locali vanno sempre areati. L’attività sportiva di squadra è permessa nelle zone bianche mentre le attività individuali sono raccomandate in zona gialla e arancione.

Anche per i giovani over 12 la vaccinazione è essenziale: per questo è necessario che il personale scolastico «operi per far comprendere il valore della vaccinazione, sia nella sua dimensione di prevenzione del contagio e tutela della salute soprattutto dei soggetti più fragili, sia quale veicolo per la piena ripresa della vita sociale del Paese e, in particolare, della normale vita scolastica».

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