Sonia Aquino, protagonista di Storia di Una Famiglia Perbene su Canale 5. L’Intervista

19 Novembre 2021 - 3:05

Sonia Aquino, protagonista di Storia di Una Famiglia Perbene su Canale 5. L’Intervista

Da qualche settimana, l’attrice Sonia Aquino sta prestando il suo volto al personaggio di Angelica Straziota, tra i protagonisti di Storia Di Una Famiglia Perbene, la fiction in onda, ogni mercoledì sera, in prima serata su Canale 5. Un’esperienza che le è servita per dare

vita a un’intensa storia di raccontare, attraverso una donna che è difficile da decifrare anche per via del suo passato estremamente doloroso. Aspetti di cui abbiamo parlato con Sonia per questa intervista concessa a Rete News 24.

Sonia, partiamo da Storia Di Una Famiglia Perbene, che ti vede protagonista nei panni di Angelica Straziota, la moglie del boss e contrabbandiere don Nicola (Vanni Bramati). Che cosa possiamo dire di lei?

“Ritengo che Angelica sia una persona totalmente distante da ciò che sono io, Sonia, nella vita di tutti i giorni. Ha il controllo delle situazioni che le capitano; sa sia quando intervenire e muovere le fila, sia quando deve tacere. Fondamentalmente perché, oltre ad

essere una donna molto intelligente e scaltra, è forte, tenace e anche cinica. Prima di portarla in scena mi sono sicuramente chiesta che cosa l’avesse fatta diventare così cattiva”.

E si è data una risposta a questo quesito?

“E’ senz’altro un personaggio negativo, ma se si scava a fondo nella sua personalità è una donna nella quale ci si può riconoscere. Ha passato un’infanzia davvero difficile, trascorsa nei quartieri poveri napoletani e dove anche le cose più semplici le venivano negate.

Tutta la frustrazione che ha vissuto l’hanno portata a sviluppare un forte riscatto, che accomuna ciascuno di noi nella vita quotidiana. Per questo è molto concentrata sull’ottenere i soldi, che sono il simbolo del potere a cui lei brama e per cui si conforma alla vita

criminale del marito Nicola”.

E forse è anche per questo che lo appoggia nella sua linea dura contro i sogni artistici di Michele, il loro figlio minore.

“Certo. In primis, anche se sbaglia, trovo che Angelica sia una madre protettiva, che desidera il bene per tutti i suoi figli. I primi due, come avete visto, sono già assorbiti appieno nella realtà criminale della loro famiglia, mente il minore Michele sogna di guadagnarsi

da vivere onestamente, diventando un cantante apprezzato e stimato. Una scelta che Angelica non appoggia per niente. Per questa donna, l’amore che Michele ha per la musica non è altro che un capriccio, che potrebbe portarlo alla povertà che lei ha vissuto e destato,

e si batte contro il suo amore per Maria, che appartiene ai De Santis, una famiglia contrapposta alla loro. Per questo, la Straziota lascia completamente campo libero al marito. Pensa che la linea della forza e dell’imposizione sia quella più giusta affinché Michele

capisca ciò che davvero conta, ossia la famiglia d’appartenenza e il danaro. Vi consiglio di prestare molta attenzione ad Angelica, perché verrà sempre più fuori ad avrà il coraggio di prendere anche delle decisioni abbastanza importanti”.

Qual è il messaggio che trasmette al pubblico Storia Di Una Famiglia Perbene?

“E’ una fiction che racconta la realtà, in ogni sua sfaccettatura. Dall’amore tra Michele e Maria, che sono dei Giulietta e Romeo più moderni, passando a tematiche più forti come l’omosessualità, la delinquenza, la violenza. Sui social mi è capitato di leggere alcuni

commenti, di persone che si domandavano che cosa la fiction volesse insegnare, visto che vi erano al suo interno scene di violenza, cattiveria, di soprusi. Problematiche che esistono anche nella vita, dove il cattivo cerca sempre, ahimé, di dominare. Temi che noi attori

dobbiamo certamente portare sotto l’occhio di per farli sia accettare, sia comprendere, oltre che sdoganarli”.

Parliamo un po’ del suo percorso d’attrice. Quali sono state, dal suo punto di vista, le esperienze lavorative più significative?

“Secondo me tutte. Ogni cosa ti insegna qualcosa ed è formazione. Ho lavorato in due soap, Un Posto al Sole e Incantesimo, che sono state grandi palestre perché impari a lavorare in velocità e bene. Che è una cosa complessa da fare, ma più lo fai e più naturalmente

impari. Mi è rimasto poi impresso il progetto televisivo diretto da Alberto Negrin Il Cuore Nel Pozzo, perché il mio personaggio, Giulia, era straordinario. C’è stato poi il film dove interpretavo Sophia Loren, Tu Chiamami Peter, che ha rappresentato un’esperienza

internazionale. Ho lavorato con tre premi oscar. Un cast pazzesco composto da Charlize Theron, Emily Watson. E’ stata una scuola straordinaria. Sono cose che non ti dimentichi. Impari a lavorare con umiltà, serietà e professionalità. Quello mi è rimasto di quell’esperienza, ossia il concetto dell’attore che è artigiano e mette piano piano i pezzi insieme per dare vita a una creatura che non esiste, che inizialmente è soltanto su carta. Non c’è niente, secondo me, di più bello ed emozionante”.

Ha anche fatto televisione, no?

“Esatto. Ho fatto La7, ComingSoon. Quello mi ha dato la capacità di parlare in pubblico, davanti a una telecamera. Devo dire che tutto quello che ho fatto, per me, è stato molto importante”.

E quando si è resa conto invece che voleva recitare?

“Da bambina. Sai quelle cose per cui ti senti, in qualche modo, votata? Una sorta di vocazione. Sapevo che quello era la mia vita. Non ero attratta dal concetto del mondo dello spettacolo, visto che non sono una che si espone, ama le luci o una presenzialista, ma amo leggere e dare vita a qualcosa di nuovo ed emozionante. Voglio trasmettere emozioni. E lo facevo fin da piccola, quando stavo a casa per leggere le commedie di Eduardo, che poi provavo a metterle in scena con un’amichetta. La passione per la recitazione, insomma, è nata quando sono nata io”.

E per quanto riguarda i sogni nel cassetto, ne ha qualcuno?

“Ce ne sono tanti. Adoro i ruoli drammatici perché sono quelli che richiedono maggiore impegno emotivo. Sono una che ha tante emozioni da raccontare e sono emotiva. Mi piacerebbe continuare sulla via drammatica anche se, essendo una donna molto ironica, forse mi dovrei un po’ gettare sulla commedia. Vediamo un attimo cosa succede. Chissà, c’è ancora tempo”.

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