I carabinieri insieme alla polizia locale di Anzola Emilia, in provincia di Bologna, stanno ricostruendo la dinamica di quanto successo intorno alle 17:30 di giovedì 16 maggio negli uffici del comando dei vigili, dove la 33enne Sofia Stefani, ex vigilessa in servizio fino a mesi fa, è morta uccisa da un colpo di una pistola di un’ordinanza di un collega, Giampiero Gualandi.
La 33enne Sofia Stefani è morta dopo un colpo di pistola esploso dalla pistola di ordinanza di Giampiero Gualandi
L’uomo, 60enne, che avrebbe avuto una relazione con lei, pure lui vigile urbano, avrebbe detto che il colpo è partito accidentalmente.
Sono in corso accertamenti e sul posto ci sono anche il medico legale e il pm di turno, mentre la sede della polizia locale è stata transennata.
Sofia Stefani era in forza al presidio di Sala Bolognese.
Gualandi, invece, era rientrato in servizio ad Anzola e in passato aveva ricoperto l’incarico di comandante della polizia locale dell’Unione Intercomunale Terre d’acqua.
“Stavo pulendo la pistola quando accidentalmente è partito un proiettile”.
Sono queste, apprende l’Adnkronos, le prime parole che l’agente della Polizia Locale in servizio al comando di Anzola nell’Emilia, avrebbe detto ai carabinieri del Reparto operativo di Bologna.
“Sono davvero affranto e sotto shock per il fatto che una cosa del genere sia potuta succedere nel nostro Comune, attentissimo e sempre in prima linea contro la violenza sulle donne.
Ci stringiamo attorno ai familiari di questa ragazza” – ha detto il sindaco di Anzola Bolognese, Giampiero Veronesi.