«Sofia era una persona buona, aveva una gran voglia di vivere.
Quel giorno dovevamo vederci». Parla a Pomeriggio 5 il fidanzato di Sofia Stefani, la ex vigilessa 33enne uccisa da un colpo alla testa partito dalla pistola di ordinanza dell’ex collega della polizia locale Giampiero Gualandi (63 anni), il 16 maggio negli uffici del comando di Anzola dell’Emilia (Bologna), con cui aveva avuto una relazione.
E proprio su questa, il fidanzato non ha dubbi: «L’avrei perdonata».
Per l’accusa si tratta di femminicidio, mentre la difesa sostiene la tesi dell’incidente.
Gualandi ha dichiarato che il colpo è partito per sbaglio , mentre puliva la pistola durante una lite e una colluttazione con Stefani.
Durante un incontro che doveva essere chiarificatore tra i due, al centro della discussione la loro relazione, durata 8 mesi e chiusa a febbraio 2024, come ha confermato l’avvocato di Gualandi sempre alla trasmissione di Myrta Merlino:
«Le telefonate erano decisamente in prevalenza da parte di Sofia.
Erano comunque rimasti dei rapporti legati a natura lavorativa, di natura sindacale, che il dottor Gualandi continuava a dare anche se la relazione era finita».
L’ex comandante è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario.
Nella serata del 23 maggio ad Anzol , è previsto un momento di raccoglimento, con una fiaccolata, per ricordare Sofia Stefani.
La fiaccolata è organizzata dalla Casa delle donne, che ricorda Sofia sottolineando che il suo ha tutti i contorni di un femminicidio.
«Ad uccidere Sofia – spiega in un comunicato – è stato un uomo, Giampiero Gualandi, ma è stata anche quella stessa violenza sistemica che continua ad uccidere le donne in Italia e nel mondo.
Sofia Stefani è stata uccisa dalla violenza di genere, e alla violenza di genere rispondiamo insieme.
Per questo la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna e l’Associazione Malala – Gli occhi delle donne sulla pace hanno deciso di darsi appuntamento ad Anzola, questo giovedì 23 maggio, per un incontro pubblico e una fiaccolata per Sofia Stefani.
Come Casa delle donne siamo operative sul territorio di Anzola con lo sportello Via dalla violenza – spazio Angela Romanin, che nel 2023 ha accolto 48 donne.
Quella di Anzola dell’Emilia è una comunità di cui ci sentiamo di fare parte, e con cui in questo momento sentiamo il bisogno di ritrovarci».