La notizia della morte di Sofia Sacchitelli, giovane studentessa di medicina di soli 23 anni, ha colpito profondamente l’intera comunità genovese. Sofia era affetta da un raro tumore al cuore, un angiosarcoma cardiaco all’atrio destro, che colpisce una persona su tre milioni. Nonostante la gravità della sua malattia, Sofia ha deciso di non arrendersi e di lottare con tutte le sue forze, trasformando il suo dolore in speranza e in un’occasione per la ricerca scientifica.
Sofia era diventata un simbolo della lotta contro le malattie rare e aveva voluto dare vita all’associazione “Sofia nel cuore”, perché restasse qualcosa anche “dopo di lei”.
Grazie al suo impegno, al suo altruismo e alla sua forza, Sofia aveva ricevuto la medaglia d’oro al merito dall’università di Genova, che aveva riconosciuto il suo straordinario contributo alla battaglia contro le malattie rare.
Nel corso di una commossa cerimonia, Sofia aveva tenuto una “Lectio Magistralis” sull’angiosarcoma cardiaco, terminata con un lungo applauso. La sua determinazione e il suo coraggio avevano ispirato molti, dimostrando che anche di fronte alle avversità più grandi è possibile trovare la forza per lottare e per fare la differenza.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e la Giunta regionale hanno espresso il loro profondo cordoglio per la scomparsa di Sofia Sacchitelli e si sono stretti intorno alla sua famiglia in questo momento di dolore. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo esempio di determinazione e di speranza continuerà a ispirare tutti coloro che si battono contro le malattie rare e che credono nella ricerca scientifica come strumento fondamentale per la salute e il benessere dell’umanità.