Siria, la caduta di Assad: Putin offre asilo, Biden dice no all’ISIS

9 Dicembre 2024 - 13:05

Siria, la caduta di Assad: Putin offre asilo, Biden dice no all’ISIS

La situazione in Siria ha subito un drastico cambiamento in pochi giorni. Dopo 54 anni di dominio della famiglia Assad, il regime di Bashar al-Assad è crollato. I ribelli hanno preso il controllo di Damasco e altre città principali. Assad, ormai deposto, è fuggito a Mosca con la sua famiglia. Vladimir Putin ha personalmente deciso di concedere l’asilo politico al presidente siriano “per ragioni umanitarie”. L’esplosione di violenza è avvenuta in un contesto di rapida offensiva da parte dei ribelli, tra cui il gruppo salafita-jihadista Hayat Tahrir al-Sham. I combattimenti si sono intensificati negli ultimi giorni, culminando con la presa della capitale. L’esercito israeliano è entrato in Siria per la prima volta dal 1973, una mossa che segna un altro punto di tensione nella già complessa situazione geopolitica della regione. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che gli Stati Uniti non permetteranno il ritorno dell’ISIS in Siria. Ha sottolineato l’importanza di prevenire il rinascere di gruppi estremisti.
Nel frattempo, i bombardamenti hanno colpito circa 75 obiettivi in diverse località, segnando un’escalation militare nella zona. L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per i rischi legati ai ritorni dei rifugiati siriani. Anouar El Anouni, portavoce della Politica estera Ue, ha affermato che “le condizioni per ritorni sicuri in Siria non sono ancora garantite”, invitando alla cautela. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha commentato la transizione in Siria, definendola “piena di incognite”. Crosetto ha anche fatto riferimento all’indebolimento dell’Iran e di Hezbollah, che hanno avuto un ruolo cruciale nel sostenere Assad. Ha parlato inoltre del crescente potere di Erdogan nella regione, che potrebbe influenzare la politica europea. In Siria, la situazione rimane incerta. I ribelli, divisi in diverse fazioni, cercano di stabilire un nuovo ordine, ma il futuro del Paese resta un mistero. Il primo ministro siriano, tuttavia, è rimasto in carica per garantire un “passaggio di consegne” che potrebbe segnare una nuova era politica per la Siria.
Fonte: Fanpage.it

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