Sanremo 2022, il senatore Pillon attacca: “Un normale papà nel cast, no?”
Il senatore della Lega Simone Pillon attacca il Festival di Sanremo e la scelta di Amadeus delle co-conduttrici
Puntuale come la dieta ogni lunedì, ecco il commento del senatore Simone Pillon sul Festival di Sanremo e in particolare sulle cinque “figure femminili” scelte dal direttore artistico e conduttore Amadeus. Il parlamentare della Lega poche ore fa ha definito il festival “sempre più LGBT” e ha osservato che nella scelta dei conduttori “è stata assegnata la quota gender-
inclusive“.
Quindi ha chiesto che tra i co-conduttori ci sia “un normale papà (uno eh, non due), e magari di ispirazione conservatrice? Sarebbe un bel segnale, se non altro a tutela delle specie a rischio estinzione televisiva“.
Parole francamente difficili da commentare (nel senso che si fatica proprio a cogliere il significato di quanto scritto su Facebook), ma di cui va dato conto perché sono espresse da un parlamentare della Repubblica italiana, peraltro vicepresidente della Commissione infanzia e adolescenza.
Anche se non viene esplicitamente citata, la sensazione è che Pillon più che alla direzione artistica di Amadeus, faccia riferimento in particolare alla presenza di Drusilla Foer, la nobildonna toscana, ironica e sprezzante, dalla chioma argentea, alter ego di Gianluca Gori.
Una presenza accolta con gioia dall’attivista transgender Vladimir Luxuria, secondo la quale si tratta di “un bel messaggio contro pregiudizi e discriminazioni di genere e un bel messaggio di inclusività“. E ‘benedetta’ dal vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta, convinto che “polemizzare con questa scelta mi sembrerebbe una forzatura”:
Io conosco più la signora Coriandoli e penso che Drusilla in fondo sarà un po’ come il personaggio simpatico e da me più conosciuto di Maurizio Ferrini. Poi non è nemmeno detto che questo personaggio faccia propaganda ideologica perché ci sono tanti artisti che si travestono senza per questo fare passare un messaggio gender.
Simone Pillon è il politico che cresce di più su Facebook. Ed è anche colpa vostra
Tu ti indigni, Simone Pillon se la ride. Si potrebbe riassumere così la scalata social del senatore della Lega, noto per le sue posizioni e dichiarazioni estremiste sul ruolo delle donne nella nostra società. Nel mese di maggio infatti, secondo il monitoraggio de L’Espresso, Pillon è il politico che ha guadagnato in percentuale più fan su Facebook. Il leghista ha infatti
aumentato di quasi il 10 per cento la sua base social garantendosi un palco più vasto per ognuna delle sue prossime dichiarazioni.
Le dichiarazioni di Simone Pillon
Nel solo mese di maggio, Pillon è riuscito a finire varie volte sotto i riflettori per le sue affermazioni. “Le femmine hanno una maggiore propensione per materie legate all’accudimento”, ha dichiarato parlando della decisione dell’Università di Bari di abbassare le tasse universitarie alle donne in alcuni corsi di studi. Una frase tempestata da critiche e sfottò, diventata la base di meme e parodie ma che, “grazie” all’algoritmo di Facebook, in realtà finisce per aiutarlo.
Le numerose critiche che hanno tempestato il post sulla sua pagina ne hanno infatti moltiplicato a dismisura la portata. Funziona così: poiché i contenuti prodotti dalle pagine e i profili che seguiamo sul social sono molti di più di quelli che possiamo davvero leggere, l’algoritmo di Facebook premia quelli che vengono commentati o con cui interagiscono le persone che
conosciamo. In questo modo, per ogni critica che una persona avanza contro Pillon sulla sua pagina, decine di amici di quella persona finiranno per vedere quel contenuto che altrimenti non avrebbero mai intercettato. E, per la legge dei grandi numeri, finirà per vederlo anche qualcuno che è d’accordo con lui. E magari inizierà a seguirlo con interesse. Da qui l’aumento
a doppia cifra dei fan di Pillon.
Come spiegato sopra, non si tratta però di un danno, perché ogni interazione fatta sui canali social del senatore si trasforma grazie agli algoritmi in un regalo per Pillon. Che ora può contare su circa 80mila fan. Altre due polemiche, e si supera la soglia psicologica dei 100mila. L’anno scorso erano circa 50mila. “C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il
non far parlare di sé”, faceva dire Oscar Wilde al suo Dorian Gray a fine ‘800. Non è cambiato poi molto.