Fanno nascere numerose polemiche le dichiarazioni di una consigliera di Fratelli d’Italia del comune di Treviglio riguardo la possibilità per le donne incinte o per chi soffre di malattie di partecipare da remoto alla riunione assembleare.
La maggioranza di centro-destra del comune della provincia di Bergamo ha infatti bocciato la proposta che prevedeva di permettere di partecipare da remoto all’assemblea per le donne in gravidanza a rischio o per i neo genitori. La discussione in aula è stata molto lunga ma c’è stata una frase, da parte della consigliera di FdI, Silvia Colombo, che ha fatto scatenare molte polemiche.
La consigliera infatti ha affermato: “Nella vita ci sono delle priorità, se uno ricopre la carica di consigliere comunale al primo posto deve metterci la partecipazione. Poi nella vita capitano cose belle come la nascita di un figlio o cambiare lavoro o cose brutte come la malattia, allora forse bisogna riguardare le proprie priorità. La partecipazione al Consiglio può diventare secondaria ed è lecito, ma a quel punto la forma di rispetto è dimettersi.”
La prima a denunciare quanto accaduto è stata la capogruppo del Partito Democratico, Matilde Tura che ha risposto così: “Credo che il compito della politica e delle istituzioni sia quello di rimuovere gli ostacoli che le donne ancora oggi hanno nel dare il loro contributo alla società”.
A sostegno della consigliera di FdI si è invece schierato il sindaco di Treviglio, che ha però cercato di venire incontro alle due parti. Queste le sue parole: “Anche io non condivido l’associazione maternità o malattia uguale dimissioni. Ma la discussione era più ampia. Abbiamo sempre ribadito che il consiglio comunale si fa in presenza. Penso che nessuno possa obiettare sulla legittimità della scelta.”
Fonte: il fatto quotidiano
