Fanno discutere, a distanza di circa quattro giorni dalla condanna dell’agente che ha ucciso George Floid, la foto di un’ insegnante in cui è chiaramente mostrato un piede sopra il collo di una sua alunna afro americana che tenta con le mani di proteggersi dall’ insano gesto che troneggia su di lei, ossia un piede direttamente sull’alunna stessa. Questa foto, ormai diventata virale a seguito della messa in circolazione, ha generato proteste e indignazioni da parte di tutte le altre alunne che hanno avuto modo di collegarsi all’account Facebook della donna e così avere visione di un simile aberrante gesto che non ha lasciato indifferenti la collettività dove la struttura è situata e dove è avvenuto il fatto. Foto che ha generato ancora più e sconcerto nel momento in cui questa stessa e stata pubblicata nel giorno del verdetto e della relativa condanna dell’agente di polizia Derek Chauvin, una sentenza di colpevolezza che come tutti sappiamo è stata seguita dall’intero popolo americano con dirette continue sul tribunale del Minnesota, lo stato appunto dove si è svolto il processo, e che ha tenuto in stato di allerta persino il presidente americano da poco eletto Joe biden. Insomma, un processo che ha visto l’America trattenere il fiato fino alla condanna del poliziotto imputato. Inoltre tutti noi sappiamo i fatti che hanno portato all’ arresto, al processo e alla condanna di Derek Chauvin e tutti abbiamo avuto modo anche di prendere atto delle ultime parole Di George Floid , che dice nei suoi ultimi istanti di vita ” I can’t breathe”. Affermazione che, tra l’altro, è diventata il manifesto di un movimento contro gli abusi della polizia americana nei confronti della comunità afro americana duramente colpita e sgomenta da questo avvenimento. Ed è ancora più oscuro il motivo grazie al quale la maestra, a seguito d’un tale movimento di protesta e di una condanna del poliziotto, ha voluto imitare il gesto del poliziotto incriminato.
Il piede sul collo a imitazione del gesto dell’agente
Dunque veniamo alla foto implicata. Si vede chiaramente l’insegnante che con un piede schiaccia il collo dell’alunna la quale tenta di difendersi senza riuscirci. Ancora peggio, lo scatto è stato fatto dalla maestra e pubblicata, quasi con orgoglio, un insano orgoglio ci verrebbe da dire, direttamente sul suo profilo Facebook. Da ricordare l’età estremamente piccola della ragazzina, circa 10 anni. Ma ciò che più colpisce e indubbiamente che la pubblicazione di un tale gesto “eroico” sia stato fatto a seguito della condanna del poliziotto ritenuto responsabile di tre capi d’accusa a lui imputati. Tra questi, quello che lo ha visto e giudicato responsabile dell’omicidio di George Floyd nonostante i continui appelli da parte della vittima di non riuscire più a respirare, quel “I can’t breathe”. Sconcerta inoltre, che a seguito di indagini mosse dalle autorità locali per intercessione del personale di sorveglianza della scuola stessa che ha girato immediatamente tali immagini alla polizia, il fatto che la donna autrice di questo gesto sia addirittura un’amica stretta della madre della studentessa in questione, ritratta mentre si difende dal gesto del piede sul collo quasi a schiacciarla. Ma, come detto, la foto non è passato inosservata.
Le reazioni della famiglia
Il padre della piccola studentessa, preso atto del gesto della docente, si è detto sconcertato e allibito, e ha rilasciato dichiarazioni che non sono passate inosservate e che anzi hanno destato pieno appoggio da parte della comunità nonché degli utenti Facebook. Il padre, con commozione, ma allo stesso tempo con la rabbia che può derivare dalla visione di una figlia schiacciata dal piede di un’altra persona che tenta con le mani di difendersi da un tale atto di malata supremazia, ha affermato il suo totale disgusto, non capendone il significato e soprattutto non capacitandosi di come sia potuto essere successo un fatto del genere, rivelando la propria indignazioni e il proprio sgomento di fronte all’intera situazione che si è venuta a creare. Stiamo parlando di un piede che calpesta un altro essere umano nel giorno stesso della condanna del poliziotto che ha ucciso l afroamericano Floyd che con la sua morte ha scosso le coscienze del mondo intero , la cui situazione di uomo ammanettato e con un ginocchio sul collo per 9 lunghissimi minuti ha generato commozione e proteste.
La patetica difesa della donna
La giustificazione della docente è stata a dir poco patetica. Infatti la donna, insegnante presso la Lamar elementary di Greenville, nel Texas, ha affermato di essere in accordo con la madre della studentessa, ricevendo addirittura il suo beneplacito, in virtù dello stretto rapporto di amicizia che la stessa donna ha instaurato con lei ritratta nella foto ormai diventata virale e sulla bocca di tutti. Nei confronti delle parole di sgomento del padre è proprio con questa la dichiarazione con la quale la donna ha tentato di scagionarsi, ossia che la docente conosce, a suo dire, la mamma della ragazzina da moltissimo tempo, quasi fosse una giustificazione allo stupido gesto che la vede protagonista. In un primo momento la genitrice non ha fatto caso o non ha voluto dar peso al gesto della cosiddetta amica, rilevando comunque che la figlia non aveva subito alcun male, ne era rimasta ferita, ed è per questo che non aveva dato alcun risalto né peso a quanto accaduto. Ma le cose sono precipitate. Di fronte all’ indignazione del marito e di tutta la comunità di Greenville, la madre ha affermato di aver risposto al post tramite le cosiddette “emoticon” della risata, ma che poi, a mente fretta e osservando, pensiamo, molto più attentamente e valutando la gravità del gesto, ha cominciato a rendersi conto del fastidio che gli veniva generato ogni qual volta ne prendeva visione. La donna inoltre ha affermato che i membri della famiglia avrebbero reagito con indignazione e rabbia, ma ha anche asserito che la sua amica insegnante non è assolutamente razzista e che si è trattato di uno scherzo di pessimo gusto.
La condanna dell’ intera comunità all’insegnante
Lo scherzo, se così possiamo definirlo, è finito male. Infatti il distretto della Greenville Indipendent School, a seguito delle montanti proteste, si è scusato con i genitori di tutti gli alunni tramite una lettera, mediante la quale afferma la sua totale condanna all’immagine fatta circolare tramite Facebook. Il dipartimento delle risorse umane della scuola, in preda ad una indignazione senza pari, ha affermato tramite un suo portavoce, tale Demtruss Liggins, di aver preso molto seriamente il post in questione e che, a seguito di un esame approfondito e di indagini che comunque verranno effettuate all’interno della scuola con celerità, intraprenderà e promuoverà le misure appropriate per fare in modo che siffatti avvenimenti non si verifichino più in futuro