Fermata a Treviso la “banda di vendicatori”, un gruppo di ragazzi che adescava pedofili online per poi pestarli e rapinarli.
I giovani sono stati condannati a più di sei anni di reclusione ciascuno dal Tribunale di Treviso, su accoglimento della richiesta della pm Barbara Sabattini. Due ragazzi hanno ricevuto il rito abbreviato, il minore del gruppo, invece, sarà condotto in una struttura di prima accoglienza. Pare che la banda fosse ispirata ad una serie tv americana “To catch a predator”. I Carabinieri avevano fermato uno dei ragazzi mentre fuggiva da uno dei sequestri effettuati, in quel caso ai danni di un cinquantenne. La stessa sorte era toccata ad altre sette persone.
I reati contestati ai ragazzi sono diversi: sequestro di persona, rapina aggravata, indebito utilizzo di carte di credito e porto di oggetti atti a offendere. I maggiorenni della gang sono stati condotti nella casa circondariale di Treviso. Il minorenne si trova presso il centro di prima accoglienza del capoluogo della Marca.
Ma come agiva la banda? Il piano era semplice: si fingevano gay minorenni e cercavano qualche adulto da adescare. Con i pedofili che proponevano rapporti sessuali con i finti ragazzini, veniva fissato un appuntamento in un casolare, che era sempre lo stesso in ogni occasione.
Una volta lì, i pedofili venivano storditi con un taser, rapinati e picchiati ripetutamente.
Nel corso di uno dei pestaggi però, una segnalazione ai Carabinieri di Castelfranco Veneto ha condotto al capolinea le azioni violente dei ragazzi. Una pattuglia si è presentata sul posto ed ha notato uno dei giovani scappare in sella ad una bicicletta. Una volta fermato il ragazzo, notando il suo nervosismo, sono entrati nel casale abbandonato ed hanno notato un cinquantenne imbavagliato. Da lì l’arresto della banda.
Fonte: La Repubblica
