Vittorio Sgarbi ha annunciato le sue dimissioni da sottosegretario alla cultura del governo Meloni, dopo le polemiche scatenate dai giornalisti che lo hanno indagato sui suoi presunti conflitti di interesse e abusi di potere.
«Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni»: è quanto ha detto Sgarbi a margine di un evento a Milano, dove ha partecipato come relatore su temi di arte e cultura.
Il controverso critico d’arte e politico non ha mostrato alcun pentimento per le sue parole, anzi ha ribadito la sua posizione di vittima di una campagna diffamatoria orchestrata da alcuni organi di stampa, in particolare Report e de Il Fatto Quotidiano.
«Insulti alla stampa? Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le mie imprecazioni come fa chiunque», ha detto Sgarbi, sostenendo di aver reagito in modo spontaneo e privato a delle domande provocatorie e indiscrete.
A chi gli chiedeva quale fosse, in seguito alla sue reazioni, l’immagine di lui che arriva all’estero, il sottosegretario risponde: «Dobbiamo chiederlo all’estero. Il sottosegretario non ha rilasciato nessuna intervista quindi quelle erano immagini rubate. E uno nel suo privato può dire quello che vuole».
Quanto agli auguri di morte rivolti ai giornalisti afferma: «Non rifarei l’intervista anche perché non l’ho fatta. E comunque il giornalista non morirà per questo».
Le dimissioni di Sgarbi aprono una crisi nel governo Meloni, che aveva nominato il sottosegretario alla cultura nel luglio 2023, dopo le elezioni anticipate che avevano visto la vittoria della coalizione di centro-destra.
Fonte: IlMattino
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