Elijah Heacock aveva solo 16 anni e viveva a Glasgow, una cittadina del Kentucky. Secondo quanto raccontato dalla famiglia, il ragazzo si è suicidato dopo aver ricevuto un’email contenente una sua foto intima. L’immagine, però, non era reale: era stata creata digitalmente grazie all’intelligenza artificiale.
Stando a quanto riportato dal padre, John Burnett, nella stessa mail c’era anche una richiesta di denaro: 3.000 dollari in cambio del silenzio, per evitare che la foto fosse inviata a conoscenti e familiari. Si tratta di un caso di sextortion, un tipo di ricatto che sfrutta immagini a sfondo sessuale — spesso manipolate o totalmente finte — per estorcere denaro.
John ha spiegato che lui e la madre di Elijah, Shannon Heacock, non avevano mai sentito parlare di questo tipo di truffa. “Queste persone non hanno bisogno di immagini vere, riescono a fabbricarle dal nulla e usarle contro chiunque”, ha dichiarato.
Secondo i dati dell’FBI, i casi di sextortion stanno aumentando negli Stati Uniti, così come i suicidi legati a queste minacce. In molti casi, i truffatori costruiscono finte identità online per ingannare le vittime. Altre volte, invece, sfruttano la tecnologia per creare contenuti falsi, come nel caso di Elijah.
In Italia si sono verificati episodi simili, anche attraverso chatbot o piattaforme che generano immagini intime da foto comuni. Una realtà sempre più pericolosa.
fonte: Fanpage.it
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