Francesco De Florio De Grandis, 72 anni, ex imbianchino e stato freddato alla schiena da una decina di colpi di arma da fuoco. L’omicida, Amleto Petrosemolo, 70 anni, di Lanciano ora
richiuso nel supercarcere di Lanciano, è reo confesso ed ha genericamente motivato il drammatico gesto con il fatto che la vittima spesso lo stuzzicava quando lo incontrava.
I due abitavano nello stesso condominio. I vicini parlano di comportamenti al di fuori della normalità da parte dell’arrestato, che avrebbe avuto manie di persecuzione.
Ma questa cosa fino ad ora non è stata confermata da nessun certificato medico, e la cosa sarà sicuramente parte delle indagini che la procura frentana dovrà affrontare, visto che
Petrosemolo risulta in possesso di un regolare porto d’armi. La pistola del delitto è stata trovata successivamente. Il pm Serena Rossi ha disposto anche l’autopsia che si
terrà a Chieti martedì o mercoledì, affidata al medico legale Cristian D’Ovidio che stamani ha effettuato sul posto una prima ispezione cadaverica esterna.
L’indagato, che vive solo dopo la separazione dalla moglie, in passato aveva avuto un negozio di elettrodomestici e riparazioni di radio e televisioni e poi ha aperto un’armeria.
Appassionato di armi andava spesso anche al poligono. La vittima, esperto artigiano anche per la preparazione di pupazzi in carta pesta per il carnevale, era molto noto a Lanciano, conosciuto con il nomignolo di “Ciccillo”.
Uno dei figli, Carmine, racconta: “Mio padre non aveva mai litigato con nessuno ed era un uomo tranquillissimo”. “E’ uscito per prendere l’autobus per andare a
messa nelle cattedrale, aveva percorso qualche decina di metri e poco dopo qualcuno ha citofonato a casa di mia madre dicendogli che c’era il corpo insanguinato di papà a terra”. Sconvolti i residenti e l’intera famiglia.