Sesso dopo il coronavirus? Sì, ma solo in un caso

10 Giugno 2020 - 19:49

Sesso dopo il coronavirus? Sì, ma solo in un caso

E’ meglio vivere godendosi la vita o campare a lungo senza farlo? Il dilemma è vecchio quanto il mondo e adesso ci si mette anche l’università di Harvard a dire la sua.

I ricercatori del prestigioso ateneo statunitense – forgia di uomini di stato – hanno redatto un articolo con alcuni consigli sul sesso “sicuro” ai tempi della pandemia di coronavirus .

A spiegarlo è il professor Jack Turban, medico specializzato in Psichiatria che lavora presso il Massachusetts General Hospital e il McLean Hospital, oltre che autore principale dello studio.

E’ un po’ come il cane che si morde la coda: il rischio zero è legato all’astinenza, ma oltre a non essere una soluzione praticabile per molti, chiedere di astenersi dal sesso in un momento di grande disagio psicologico come questo, secondo gli autori potrebbe comportare ulteriori problemi di salute mentale.

Il sesso con chi abita nella stessa casa è considerato ad alto rischio, perché uscendo di casa uno dei partner potrebbe aver contratto il virus; il rischio massimo è invece quello legato al sesso con persone al di fuori della famiglia.

Al secondo posto in ordine di rischio in tempo di pandemia – secondo gli studiosi dì Harvard – è  l’attività sessuale a distanza (definitela come volete), che siano telefono, chat, video, o piattaforme digitali meglio se crittografate. Con l’avvertenza qui di fare attenzione alla privacy e ai rischi di revenge porn.

Fare sesso con le persone con cui si è in quarantena è l’approccio più sicuro. E grazie mille, ma il rischio ovviamente ritorna se l’isolamento cessa e si esce fuori di casa.

I professori di Harvard infine consigliano comunque di “ridurre i partner sessuali, evitare i partner che manifestano evidenti sintomi, evitare i baci, evitare i  comportamenti sessuali. Fonte: Leggo.