Giovanni Santus, detto Gino, era un senzatetto 58enne. Viveva per strada a Biella. Un giorno, un giovane di 21 anni gli ha offerto di farsi una doccia a casa sua. Gino si è fidato e lo ha seguito.
Il giovane si chiama Andrea Basso. È accusato di aver ucciso Gino in modo orribile. Lo ha picchiato a sangue e poi lo ha infilato nella doccia sotto un getto di acqua bollente. Gino è morto per le ferite riportate.
Basso non era solo. Con lui c’erano una coppia originaria di Foggia e la sua fidanzata di 19 anni. Loro sono accusati di concorso in omicidio. Non hanno partecipato al pestaggio, ma hanno ritardato la richiesta di soccorso. Hanno detto che Gino si era sentito male mentre faceva la doccia.
L’autopsia ha smentito questa versione. Ha mostrato che Gino è stato picchiato brutalmente. Aveva la cassa toracica sfondata e il fegato lacerato. Il motivo del pestaggio sarebbe stata una bottiglia di alcol. Basso avrebbe accusato Gino di averla bevuta tutta.
Basso e Gino si erano già scontrati prima. Era successo davanti a un market. Basso lo aveva colpito e gettato a terra. Poi gli aveva dato ancora un pugno. Non si sa perché Basso abbia cercato di nuovo il 58enne per invitarlo a casa e ucciderlo.
Il giorno del delitto, Basso ha sferrato a Gino una raffica di calci e pugni. Quando Gino è deceduto, Basso ha provato a rianimarlo. Ma non ci è riuscito. Allora ha ricominciato a prenderlo a calci.
La settimana scorsa i carabinieri sono intervenuti in via Buratti. Basso aveva dato in escandescenze e iniziato a spaccare tutto. Si era ferito con i vetri di una finestra. Era successo dopo che gli altri tre arrestati avevano proposto una messa in ricordo di Gino.
Gino era stato preso in carico dalla Caritas saviglianese nell’estate del 2017 tramite la parrocchia di Bra. Nel suo passato c’era anche una residenza a Bricherasio, nel Torinese, e una convivenza con una donna.
Fonte: Fanpage