È entrato in vigore da poco, ma mostra già criticità che potrebbero portare a interventi correttivi: il nuovo sistema di accesso alla facoltà di Medicina, introdotto dalla ministra dell’Università Anna Maria Bernini, è infatti destinato a possibili modifiche già a partire dal prossimo anno accademico.
Non si tratterebbe però di ripristinare i tradizionali test a risposta multipla, eliminati dall’attuale esecutivo, bensì di rivedere l’impianto del cosiddetto semestre filtro.
Tra le opzioni allo studio figurano un alleggerimento dei programmi d’esame, un aumento delle ore di lezione e un intervallo più ampio tra la conclusione dei corsi e lo svolgimento delle prove. Il ministero dell’Università e della Ricerca ha già avviato una valutazione del nuovo modello. La stessa Bernini ne ha discusso nel corso di un incontro durato oltre tre ore con il Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu).
Durante la riunione, la ministra ha proposto la creazione di un tavolo di confronto permanente dedicato alla riforma dell’accesso a Medicina.
Bernini ha ribadito che non sono previsti passi indietro, come il ritorno ai test d’ingresso, ma ha assicurato la disponibilità del ministero a intervenire sul funzionamento del nuovo sistema già dal prossimo anno, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo della didattica.
L’anno in corso è il primo in cui è stato applicato il semestre filtro – che la ministra preferisce definire “semestre aperto”. Le lezioni sono partite a settembre per tutte e tutti gli iscritti a Medicina. Il 20 novembre si è svolto il primo appello delle tre prove previste. Deludenti i risultati: solo il 22-23% degli studenti ha superato i primi due esami, mentre in Fisica appena il 10-15% ha raggiunto la sufficienza di 18. Il secondo appello si è tenuto il 10 dicembre e gli esiti saranno resi noti il 23 dicembre, poco prima di Natale. La graduatoria nazionale verrà pubblicata il 12 gennaio. Per evitare che restino posti vacanti a causa dell’esiguo numero di promossi, il ministero ha stabilito che accederanno alla graduatoria, in base al merito, anche coloro che hanno conseguito soltanto due sufficienze. A questi studenti sarà comunque assegnata una sede, nella quale dovranno colmare il debito formativo entro il 28 febbraio, termine ultimo del semestre filtro.
Il calendario, fin dall’inizio, è apparso particolarmente serrato. Di fatto, il semestre filtro si è tradotto in due mesi di lezioni, seguiti da quattro mesi dedicati a esami, graduatorie e attività di recupero. Per questo motivo la ministra ha ora aperto alla possibilità di rallentare i tempi. L’obiettivo è garantire una preparazione più solida e meno stressante per gli studenti.
fonte la repubblica