Secondo suicidio dell’anno al carcere di poggioreale – Garante Ciambriello “Indignarsi non basta più!”

28 Marzo 2025 - 19:28

Secondo suicidio dell’anno al carcere di poggioreale – Garante Ciambriello “Indignarsi non basta più!”

NELLA SERATA DI IERI IL SECONDO SUICIDIO DALL’INIZIO DELL’ANNO NEL CARCERE DI POGGIOREALE.

IL GARANTE CIAMBRIELLO: “I numeri sono dati allarmanti di un problema che si trascina da decenni: indignarsi non basta più!”

Il garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello all’uscita dalla Casa Circondariale di Poggioreale: “Ieri, nella tarda sera, Harar Houssem algerino di 32 anni si è tolto la vita nel bagno della sua stanza. I compagni di cella, 5 detenuti in una stanza piccola e con scarse condizioni igieniche sanitarie, mi hanno mostrato la corda

utilizzata da Harar realizzata con un lenzuolo intrecciato. Il ragazzo era stato trasferito da un paio di mesi nel carcere di Poggioreale da Benevento, in questi giorni aveva ricevuto la notifica di una nuova condanna. Ho parlato con tutta la comunità penitenziaria fatta di detenuti, detenenti, direzione, agenti e educatori voglio rimarcare che dalla ore 19:00 fino alla mattina ci sono pochissimi

agenti di polizia penitenziaria, a volte anche un solo agente per due piani. Va rafforzata anche nel pomeriggio e nella notte la presenza sanitaria per un pronto intervento, molte volte è questione di pochi minuti per salvare una vita.”

Sono 23 i suicidi dall’inizio dell’anno negli istituti di pena in Italia, 378 già i tentativi di suicidi. In Campania ad oggi sono 2 i suicidi avvenuti e 8 i tentativi di suicidio solo nel carcere di Poggioreale, ed 1 suicidio nella REMS di San Nicola Baronia.

Conclude il garante Ciambriello: “I numeri sono dati allarmanti di un problema che si trascina da decenni. Oltre alla carenza di personale di agenti di polizia penitenziaria, mancanza di figure sociali di ascolto, mancanza di condizioni dignitose della pena, di spazi di socialità, di attività trattamentali, si resta chiusi in cella 20 ore su 24. La politica continua a proporre la costruzione di nuovi fabbricati dimentica invece di garantire condizioni dignitose della pena.”