Un gesto estremo da parte di Vladimir Putin non lo si può escludere.
“Pur di non perdere la guerra potrebbe sparare una bomba atomica tattica”, spiega infatti Lucio Caracciolo.
Secondo il direttore di Limes,
qualora le cose in Ucraina non andassero esattamente come previsto, lo Zar sarebbe in grado di ricorrere alla soluzione peggiore.
Quella che mette paura solo a essere evocata.
Lo spauracchio nucleare del resto è stato agitato più volte dal presidente russo per mettere in guardia l’Occidente.
“Se la Russia sarà minacciata,
ci sarà una risposta e sarà fulminea”, aveva ribadito lo stesso capo del Cremlino nella sua più recente apparizione mediatica.
Parole che non possono essere sottovalutate.
Al momento, ha aggiunto Caracciolo quelle dello Zar “sono minacce che possono realizzarsi, che molto probabilmente non si realizzeranno,
ma che, vista la situazione complessiva, devono essere prese sul serio, dato che nessuno governa tutte le mosse di questa guerra e non sono cose che sono decise a tavolino”.
Uno degli scenari più temibili,
in tal senso, potrebbe essere quello
di un progressivo deterioramento della situazione, sino all’impiego di armi nucleari.
“La bomba atomica tattica potrebbe essere una via intermedia verso la bomba atomica strategica.
Sono ipotesi allo studio dei russi e degli americani.
L’atomica tattica ha un potenziale relativamente limitato, capace di fare disastri enormi ma circoscritti rispetto all’atomica strategica, che invece ha un potenziale molto più ampio.
“La prima ha una gittata di qualche centinaio di chilometri e in Europa questi ordigni sono collocati in gran parte, da parte russa, a ridosso della Nato, mentre quelle della Nato, quindi anche quelle italiane, sono nettamente inferiori in termini numerici, perché sono circa 200 contro 2.000”, ha spiegato Caracciolo.
Ecco perché le folli minacce dello Zar mettono paura.