Scopre di avere un cancro ma il CEO lo sorprende: la storia di Giuseppe Cannavale

29 Novembre 2024 - 19:44

Scopre di avere un cancro ma il CEO lo sorprende: la storia di Giuseppe Cannavale

A soli 25 anni Giuseppe Cannavale ha scoperto di essere malato di cancro. Aveva da poco ricevuto la notizia di essere stato assunto con un contratto da apprendista interinale, quando gli sarebbe stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin dai medici.

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Era da pochi mesi, infatti, che il ragazzo lavorava presso la L&S Italia Spa a Brugnera, in provincia di Pordenone.

“Avevo sottoscritto l’accordo con Adecco. In quei drammatici giorni in cui ho ricevuto la notizia”, ha spiegato in un’intervista a La Stampa, “sembrava che il mondo potesse crollare e, senza conoscenze in merito, ho anche temuto che la mia collaborazione potesse finire subito, lasciandomi senza stipendio e con la macchina appena acquistata da pagare.”

Nonostante si sia poco abituati a sentire storie di grande umanità all’interno dello spietato mondo del lavoro, il CEO dell’azienda, Pietro Barteselli, ha sorpreso tutti: Il primo semestre di Giuseppe è stato coperto dalla mutua. Successivamente l’azienda ha deciso di convocare il ragazzo:

“Temevo che a quel punto mi avrebbero congedato, e non gliene facevo nemmeno una colpa. Conservavo solo la speranza che potessero mantenere il mio posto. Ma ciò che è successo mi ha lasciato senza parole: «Pensa solo a curarti», mi hanno detto il CEO e la responsabile delle risorse umane. «Ti aspettiamo e ti paghiamo lo stipendio pieno fino a quando sarai guarito, contiamo su di te, ce la farai».

La L&S Spa è un’ impresa nota per la produzione di soluzioni di illuminazione per arredamenti, con filiali in Italia, Germania, Cina e Stati Uniti. Giuseppe era stato assunto dall’azienda in quanto esperto analista funzionale, che conterebbe di avere, da curriculum, anche una specializzazione nel design web. Nonostante la giovane età, Giuseppe, negli ultimi mesi, era riuscito ad ottenere il massimo della retribuzione, piuttosto consistente.

Una buona notizia sarebbe inoltre circolata nella ultime ore: mercoledì il ragazzo è tornato al lavoro. “Ho ricevuto la sospirata risposta dall’oncologo: il tumore è in fase di completa regressione”, ha annunciato ai media che hanno seguito la vicenda.

Ora Giuseppe, per un paio d’anni, dovrà comunque tenere sotto controllo la possibilità di eventuali recidive. A detta dei medici, passati cinque anni, il ragazzo potrà tirare un sospiro di sollievo. Trascorso quel tempo sembra infatti poco probabile la possibilità di una nuova comparsa del linfoma.
Giuseppe ha poi raccontato visto il suo stato di debilitazione, per il momento comincerà con un part-time: “Ma non vedo l’ora di tornare al lavoro”, ha detto con entusiasmo. “Mi sembra il modo migliore per riprendere la mia quotidianità e per ringraziare chi mi ha sempre sostenuto. Ho trascorso 14 mesi da incubo, in ansia, ma adesso che sono guarito, voglio dare un messaggio ai miei coetanei: esistono realtà fantastiche che guardano oltre il profitto che un individuo possa generare.” — per poi concludere — “Malgrado queste compagnie siano molto grandi, non sei un numero, ma sei una persona da mettere al centro della politica aziendale. Li ho informati solo oggi della mia intenzione di rendere pubblica la mia storia, non volevo tradire la loro fiducia. Assieme alla famiglia, agli amici friulani e ai parenti salernitani dei miei genitori, sono stati una specie di angeli custodi durante il decorso della mia malattia, facendo anche da psicologi nei momenti più bui”.
Fonte: Fanpage.it, la Stampa

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