Scoppia la rabbia dei commercianti: bloccano l’autostrada Caserta-Napoli per protesta contro l’ordinanza di chiusura

6 Aprile 2021 - 14:24

Scoppia la rabbia dei commercianti: bloccano l’autostrada Caserta-Napoli per protesta contro l’ordinanza di chiusura

La situazione pandemica e le recenti restrizioni hanno messo a dura prova soprattutto alcune categorie di lavoratori.

Le continue e prolungate chiusure stanno esacerbando duramente gli animi di molti, soprattutto fra i commercianti e i ristoratori, che vedono completamente bloccate le proprie attività.

In questa situazione, è facile che si veda alla rabbia, come è accaduto questa mattina lungo l’autostrada Caserta-Napoli. Secondo quanto riporta TeleClubItalia.it, i commercianti hanno dato il via ad una serie di proteste contro l’ordinanza n.11 del 25 marzo, emessa dal presidente della regione Campania Vincenzo De Luca.

L’ultima ordinanza, infatti, impone la cessazione anche dei mercati all’aperto nella regione campana, che è ancora colorata di rosso, come moltissime altre in Italia. Ma questa volta, i commercianti non ci stanno e hanno gridato la propria rabbia nel corso della protesta.

Decine e decine di lavoratori si sono riversati per la strada, invadendo la carreggiata dell’asse di autostrada e cercando un modo per fare valere i propri diritti. Occorre cercare di trovare un modo per bilanciare i due diritti fondamentali, alla salute e al lavoro, senza gravare troppo su determinate categorie e settori.

La protesta

L’onda di protesta ha trovato il modo per farsi sentire, provocando una lunghissima coda, che si estende per circa un chilometro. Migliaia di autovetture e mezzi pesanti sono bloccati o intasati nel traffico incontrollabile.

Va avanti la protesta al grido di “Lavoro, lavoro, lavoro…”, come hanno cominciato a urlare in coro i manifestanti. Hanno creato, così, svariati disagi nella mattina di oggi. Tra coloro che sono rimasti bloccati in coda vi è anche il presidente Vincenzo De Luca.

La protesta esplode dopo mesi di sopportazione silenziosa, nella speranza che la situazione potesse migliorare. Tuttavia, poiché questo non è accaduto, i commercianti e i lavoratori più colpiti hanno deciso di lanciare un segnale forte.

Questa protesta è come il disperato grido d’aiuto di un animale ferito, straziato, moribondo. Il nostro Paese deve risollevarsi dalle difficoltà in cui la pandemia ci ha precipitato.

Il settore commerciale si trova in una situazione angosciante, dopo le chiusure e le pesanti restrizioni che vanno avanti ormai da diverse settimane.

Attualmente, l’esecutivo con a capo il premier Draghi ha concesso uno spiraglio di luce, la possibilità di tirare un sospiro di sollievo: il 20 aprile, se i contagi non cresceranno, numerose categorie potrebbero tornare a lavoro.

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