Nessuna limitazione a chi vuole esprimere dissenso, ma le regole dovranno impedire che la situazione degeneri. “Occorre dimostrare che lo Stato c’è – è la linea tracciata da Draghi – e interviene per contrastare i violenti,
per stroncare gli estremismi e le iniziative di chi mira a creare tensione e instabilità”. Via libera alle manifestazioni, come riporta Il Corriere della Sera, dovrà arrivare dopo una valutazione rigorosa dei
rischi, limitando al massimo i cortei. Le autorizzazioni, dunque, potranno essere rilasciate soltanto con garanzie reali di rispetto delle regole da parte degli organizzatori.
Se si riterrà che non ci siano le condizioni per garantire la sicurezza, la manifestazione dovrà essere vietata impedendo in ogni modo a chi ha presentato richiesta di riuscire comunque a scendere in piazza.
Si dovrà valutare se il luogo richiesto sia adeguato, se ci siano possibili vie di fuga in caso di scontri e possibilità di presidiare le vie limitrofe in modo da impedire a chi protesta in maniera violenta di andare altrove.
E, sempre, dovrà essere stilata la lista dei luoghi che potrebbero essere presi di mira da chi protesta, predisponendo un cordone di protezione. Il presidente del Consiglio ha parlato in queste ore
con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, con il sottosegretario delegato Franco Gabrielli, con i collaboratori più stretti. Nessuno ha potuto negare gli errori e le sottovalutazioni.
Perché il dispositivo di sicurezza messo a punto in vista della manifestazione di sabato in piazza del Popolo a Roma prevedeva che i partecipanti potessero essere al massimo tremila e invece le forze
dell’ordine si sono trovate a fronteggiare oltre diecimila persone, e centinaia di loro sono sfuggite al controllo. Ma anche perché molti «obiettivi sensibili» sono rimasti scoperti, nessuno ha evidentemente
ritenuto indispensabile proteggere le sedi sindacali con i mezzi blindati nonostante il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino avesse detto di voler arrivare proprio alla Cgil e minacciato dal palco: “Stasera ci prendiamo Roma”.
Timori per nuove protesteI prossimi giorni si annunciano difficili per la gestione dell’ordine pubblico. Venerdì 15 ottobre scatta l’obbligo di Green pass per tutti i lavoratori e manifestazioni di protesta
potrebbero coinvolgere numerose città. Altre mobilitazioni di “No vax” sono state programmate e annunciate attraverso i social network. “Massima attenzione”Il capo della polizia, Lamberto Giannini,
ha sensibilizzato le questure “alla massima attenzione di tutte quelle aree di malcontento che potrebbero pianificare azioni eclatanti, ma anche aggregare personaggi che mirano a fomentare le paure e le contestazioni dei cittadini”.