Da Palazzo Santa Lucia arrivano finalmente le prime buone notizie. Sarà risarcita Arianna Manzo, la 16enne di Cava de’ Tirreni vittima di un caso di malasanità quando aveva
tre mesi e che allora subì gravissimi danni cerebrali. Il legale della famiglia di Arianna, Mario Cicchetti, ha annunciato che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha
fatto sapere che “all’esito degli approfondimenti tecnici svolti dai competenti uffici aziendali risulta confermata la disponibilità alla definizione stragiudiziale della controversia, sulla base delle
risultanze della Ctu (consulenza tecnica, ndr) espletate in giudizio . Quando aveva solo tre mesi, la piccola Arianna fu ricoverata all’ospedale Cardarelli di Napoli per
una brionchiolite divenuta poi broncopolmonite. Tornò a casa tetraplegica, sorda e ipovedente e da allora è conosciuta come “la bambina di legno”. L’ospedale Cardarelli è
stato condannato in primo grado a risarcirla con 3 milioni di euro. Secondo i giudici le fu somministrata una cura errata, una sedazione per 14 giorni con un farmaco per adulti
sconsigliato nei bambini e per uso prolungato, che le provocò gravi danni al sistema nervoso centrale. L’avvocato che assiste i Manzo, Mario Cicchetti, ha reso noto che nei
giorni scorsi, in una lettera inviata per conoscenza anche all’Azienda ospedaliera Cardarelli, il governatore, Vincenzo De Luca, si è reso disponibile a definire in maniera stragiudiziale,
con un tavolo tecnico, la controversia sulla base delle risultanze della consulenza tecnica medico legale disposta dalla Corte d’Appello di Salerno: una consulenza
di ben 600 pagine in cui si ribadisce che senza ombra di dubbio lo stato in cui versa Arianna è dovuto a quel farmaco sbagliato somministrato tanti anni fa. Proprio davanti alla Corte
d’Appello si sta celebrando il processo che dovrebbe mettere la parola fine a questa estenuante vicenda giudiziaria: in primo grado, infatti, il Cardarelli è stato
condannato a risarcire la famiglia Manzo con tre milioni. «Questa famiglia – sottolinea l’avvocato Cicchetti – necessita di conoscere i tempi entro i quali questo tavolo
tecnico si instaurerà e di avere conferma di quanto il presidente De Luca, nel giugno e luglio 2020, ebbe a indicare quale riferimento per la nota transazione, ossia la sentenza
di condanna ai tre milioni di euro nei confronti del nosocomio partenopeo. Nessuna altra posticipazione verrà accordata né accettato un diverso accordo e qualunque ulteriore aggravamento
delle condizioni della piccola dovrà ritenersi imputabile a esclusiva responsabilità dell’Azienda e del presidente De Luca. Perché la dignità di questa famiglia e della piccola
Arianna, in primis, deve essere rispettata. Diversamente, la famiglia attenderà pazientemente anche la pronuncia di secondo grado che, considerate le risultanze della
consulenza appena depositata, non potrà non confermare in tempi brevi, maggiorandola altresì negli importi, la nota sentenza di primo grado che ha visto il Cardarelli condannato.