Sant’Anastasia, 21 febbraio – Si è tenuta questa mattina, presso la Sala Consiliare del Comune di Sant’Anastasia la XVII° Giornata Naziononale del Braille voluto fortemente dall’assessora alle Politiche Sociali Avv. Avv Angela Auriemma unitamente all’Associazione CIVES presieduta da Giuseppe Fornaro, compartecipi gli assessori Dott.ssa Veria Giordano ed il Vice Sindaco Mario
Trimarco. Il seminario è stato coordinato dalla giornalista Francesca Beneduce. Presenti le rappresentanze scolastiche territoriali, ed extraterritoriali con una rappresentanza dell’I.C. Salvemini di San Sebastiano al Vesuvio con le dirigenti scolastiche Maria Carla Iozzìa ed Adele Passaro.
si è parlato di “Il Braille: oggi e domani, dall’inclusione scolastica all’inserimento nel mondo del lavoro” – a cura della Tiflologa Dott.ssa Enza Falco.
E’ stato presentato e spiegato il progetto: ”A SCUOLA IMPARO A GUARDARE IL MIO AMICO” realizzato nelle scuole – Dott.ssa Annacarmen Rea; Alessandro Costantino;
“Il Braille e le nuove tecnologie” a cura del Presidente rete CIVES Giuseppe Fornaro, Ing.Raffaele Di Vaio e Maestro Pasquale Borrelli si è parlato poi dell’importanza dello Sport e dell’autonomia personale a cura di Antonio Maione, Presidente A.D.A.C. APS
a seguire le toccanti testimonianze della piccola Emanuela Toscano e di Antonio Russo, esperto in pluridisabilità e sordo-cecità, che ha dialogato con i numerosi giovani non solo in Braille ma anche con il metodo Malossi.
Infine si è tenuta la presentazione del libro ”Le mie orecchie parlano” a cura di Alessandro Coppola che ha commosso tutti i presenti.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) quantifica in 285 milioni la popolazione con problemi visivi. Circa 39 milioni sono cieche, le restanti ipovedenti. In Italia circa il 2,2% della popolazione soffre di patologie legate alla vista, e lo 0,3% sono affette da cecità totale. Da questi numeri è chiaro quanto sia importante poter contare su un sistema di lettura e scrittura condiviso a
livello internazionale e che per questo può essere definito come una delle più grandi invenzioni della storia. Ha infatti permesso ai soggetti disabili un livello di qualità della vita che probabilmente non si sarebbe mai raggiunto senza.