Sant’Anastasia, il Presepe Vivente la notte del 24 dicembre dedicato ai popoli oppressi
Da 43 anni il borgo Sant’Antonio a Sant’Anastasia diventa Presepe ed è un evento importante, unico e caro agli anastasiani e non solo. Prima e dopo la vigilia di Natale molti comuni del napoletano chiedono ai Jocundi, guidati da Luigi De Simone, di rappresentare il Presepe e quest’anno un’altra replica sarebbe andata in
scena in Terra Santa, dove già qualche anno fa regista e figuranti sono stati invitati con molto successo, ma la guerra ha fermato tutto. A raccontare il Presepe di Sant’Anastasia molti scritti e l’ultimo è firmato proprio da Luigi De Simone: «Come a Greccio», un libro che raccoglie aneddoti, eventi e timonianze di un evento che è stato ed è capace di ispirare e di essere imitato da tanti. Il Presepe inizierà anche quest’anno alle 21 di domani, domenica 24 dicembre, e andrà avanti fino ad
oltre l’una di notte, culminando con la scena della Natività e, come sempre, il bambino sarà uno dei nuovi nati della comunità. Come ogni anno Luigi De Simone, anima del Presepe, studia nuove scene ed ecco che stavolta sarà proiettata sui muri del borgo, all’ingresso, la casa di Erode. «Il potere contrapposto al servizio, il potere politico e autoreferenziale, questo rappresenta la casa di Erode – spiega De Simone – ci saranno i magi in rappresentanza del potere intellettuale e la vista del
quartiere dall’alto girata con i droni e proiettata all’inizio del percorso». Ha voluto, De Simone, che fossero ben in evidenza nel Presepe tre bandiere: quella Ucraina, quella Israeliana e quella Palestinese. «Dedichiamo questa notte di Natale ai popoli oppressi». E aggiunge, il regista: «Il Presepe Vivente di Sant’Anastasia continua ed essere per noi un messaggio in forma estetica di una realtà in cui crediamo».
«Il presepe vivente – dice il sindaco Carmine Esposito – ha il merito di aver fatto nascere e radicare a Sant’Anastasia una realtà straordinaria dal punto di vista storico e culturale, oltre che artistico. Noi accompagneremo sempre quest’iniziativa e l’obiettivo è far sì che enti sovracomunali investano in questa spettacolare rappresentazione che ha un immenso valore di testimonianza».
«Il Presepe Vivente la notte del 24 dicembre è una peculiarità anastasiana – dice l’assessore alla Cultura, Veria Giordano – che si propone di rappresentare il mistero dell’Incarnazione di Gesù alla maniera di Francesco d’Assisi, in memoria di quanto avvenne a Greccio nel Natale del 1223. Direi che è una vera magia che si ripete ogni notte di Natale quando, ogni volta, i figuranti rinunciano al cenone in famiglia per essere parte di questa magia e regalarne un po’ a chi, finito il cenone, raggiunge per tradizione il Borgo Sant’Antonio».
Il Presepe Vivente dei Jocundi è stato rappresentato negli anni a Positano, Furore, Casoria, Napoli, Portici, Pomigliano d’Arco, Torre del Greco, Monteruscello, Palma Campania, Sarno, Marigliano solo per fare qualche esempio e poi…Nazareth e Betlemme, l’anno in cui i Jocundi portarono il Presepe in Terra Santa.
Anche quest’anno la magia si ripeterà la notte di Natale.